Alessandro Parini, la salma a Roma oggi. Aveva detto alla mamma: «Ci vediamo a Pasquetta». Lei lo aveva avvisato: «È pericoloso»

Mentre l'Italia si prepara a dare l'ultimo saluto ad Alessandro Parini con i funerali che dovrebbero tenersi tra giovedì e venerdì, continua il pellegrinaggio di molti sul luogo dell'attentato dove un bandiera italiana si intreccia a quella israeliana

Alessandro Parini, la salma a Roma oggi. Aveva detto alla mamma: «Ci vediamo a Pasquetta» Lei lo aveva avvisato: «È pericoloso»

di Redazione web

La bara di Alessandro Parini, l'italiano rimasto ucciso nell'attentato sul lungomare di Tel Aviv venerdì scorso, arriverà a Roma martedì. All'aeroporto romano di Ciampino, dove atterrerà intorno alle 14.00 il volo di stato con la salma del giovane avvocato romano, ci saranno ad attenderlo i genitori, ma anche gli amici che erano con lui in Israele per quella vacanza che si è trasformata in una tragedia. Attese anche le autorità italiane per rendere omaggio a un altro connazionale rimasto vittima di attacchi terroristici nel mondo.

Perché nessuno ha ormai dubbi sul fatto che non sia stato un incidente: quell'auto che l'ha travolto, poche ore dopo essere sbarcato a Tel Aviv e mentre andava a cena con i suoi compagni di viaggio a Giaffa, è stata lanciata a tutta velocità dall'arabo-israeliano Yousef Abu Jaber, sulla passeggiata prospiciente il mare per uccidere. Una folle corsa che ha falciato oltre Parini anche altri 7 turisti tra cui 2 italiani: uno di loro, Roberto Nicoli (39 anni), bergamasco, è ancora ricoverato per le ferite in ospedale a Tel Aviv da dove dovrebbe essere dimesso forse nel fine settimana, dopo aver subito un intervento chirurgico.

Alessandro Parini, la salma rientrerà a Roma martedì

Alessandro Parini ucciso a Tel Aviv: «Morto per l'impatto dell'auto». La mamma: «Gli avevo detto di non partire»

Le indagini sull'attentato

«Il governo e il popolo di Israele - è scritto nel necrologio pubblicato sui giornali - sono a lutto per la morte di Alessandro Parini, cittadino italiano, che è stato ucciso in un attentato terroristico venerdì sera sul lungomare di Tel Aviv da un maledetto terrorista». E «partecipano allo strazio indicibile della famiglia colpita». I palestinesi «hanno celebrato l'uccisione del cittadino italiano Alessandro Parini» ha denunciato su twitter il premier Benyamin Netanyahu accludendo un video con immagini di festeggiamenti dopo l'attentato. «Immagini deplorevoli e disgustose che spero vengano condannate da tutti, nessuno escluso», ha commentato il vicepremier Matteo Salvini sui social condividendo il tweet del premier israeliano.

Le prime indagini forensi sul corpo della vittima effettuate all'Istituto di medicina legale Abu Kabir di Giaffa non hanno riscontrato alcun colpo d'arma da fuoco sul corpo del giovane che è stato ucciso invece dal violento impatto con l'auto. Le consistenti ferite alla testa e alla schiena - hanno constatato i medici - sono compatibili con il colpo.

Secondo fonti della polizia, inoltre, non c'è stato alcun incidente stradale - come ipotizzato in un primo momento e come sostenuto anche dalla famiglia dell'attentatore - bensì il riscontro che Abu Jaber abbia agito in «modo premeditato» con l'auto lanciata contro la gente.

Le indagini - hanno spiegato le stesse fonti - hanno mostrato che Abu Jaber - poi ucciso da due agenti arrivati sul posto con una dinamica non del tutto chiara sul fatto se fosse armato - ha guidato direttamente dal suo luogo di residenza, Kafr Kassem, fino a Tel Aviv ad alta velocità. E questo - hanno proseguito - rafforza la posizione che sia stato un attacco terroristico e che Abu Jaber intendesse investire gli israeliani che camminavano sul lungomare.

 

L'attentatore voleva colpire più persone possibili

Il guidatore - hanno ancora spiegato - «ha rapidamente manovrato tra i blocchi di cemento (sui marciapiedi) per raggiungere di proposito la pista ciclabile e colpire quante più persone possibile». «Mentre guidava all'impazzata - hanno sottolineato - ha intenzionalmente accelerato e colpito un gruppo di persone. Ha poi continuato ad accelerare e ha investito ancora altra gente». Un portavoce della polizia di Tel Aviv ha quindi evidenziato che le forze dell'ordine «sono state dell'idea fin dall'inizio che fosse un attentato terroristico. E più indaghiamo e più arriviamo al fatto che è stato un attacco motivato da ragioni nazionalistiche». I medici dello stesso Istituto di medicina legale, al termine dei primi esami sul corpo di Abu Jaber - ancora non completati - hanno poi escluso che abbia avuto un ictus mentre era alla guida del veicolo. Mentre l'Italia si prepara a dare l'ultimo saluto ad Alessandro Parini con i funerali che dovrebbero tenersi tra giovedì e venerdì, continua il pellegrinaggio di molti sul luogo dell'attentato dove un bandiera italiana si intreccia a quella israeliana. La situazione in Israele resta ad alta tensione e non accenna a diminuire. In violenti scontri con l'esercito israeliano vicino Gerico, in Cisgiordania, è stato ucciso un giovane palestinese. Mentre è morta in ospedale per le ferite subite l'israeliana Lea Lucy Dee, madre delle due sorelle uccise venerdì in un attentato palestinese a Hamra, nella valle del Giordano in Cisgiordania.

La mamma: gli avevo detto di non partire

Alessandro Parini aveva salutato la mamma dicendo: «Ci rivediamo a Pasquetta». Lei lo aveva accompagnato all'aeroporto, nonostante fosse contraria a quel viaggio. «Che parti a fare per due giorni, è pericoloso», gli aveva detto quando il giovane avvocato le aveva comunicato il viaggio per Tel Aviv, riporta Il Messaggero.


Ultimo aggiornamento: Martedì 11 Aprile 2023, 20:35
© RIPRODUZIONE RISERVATA