Morta la burattinaia del Gianicolo, ha “cresciuto” 3 generazioni di romani

Morta la burattinaia del Gianicolo, ha “cresciuto” 3 generazioni di romani

di Lorena Loiacono
L’anima dei burattini del Gianicolo, la signora Agnese, non c’è più. Ha “cresciuto” almeno tre generazioni di romani. Ma la tradizione romana andrà avanti, tra le mani della figlia Antonella e dei due nipoti cresciuti all’ombra di Garibaldi. La notizia dell’improvvisa scomparsa di Agnese Piantadosi, pubblicata ieri nell’edizione romana del Corriere della Sera, ha lasciato tutti senza parole: aveva 85 anni ma stava bene. Tanto che fino a novembre era lì, al suo posto, a far divertire i bambini che, sulle spalle di papà, ridevano con quelle storiche marionette che se le davano di santa ragione. 

«È stato un malore improvviso – spiega Antonella, la figlia – si è sentita male alle 9 di mattina e la notte è morta. Tutto troppo velocemente, ma i medici mi avevano preparata subito al peggio. E così è stato. Ora, piano piano, mi rimetterò in carreggiata e porterò avanti la passione di mio padre Carlo che, con i burattini, ha dato vita ad un’attività che tanti romani ancora ci riconoscono».

Carlo, scomparso nel 2012, era venuto a Roma da Napoli negli anni ‘50 e nel ‘59 aprì il suo teatro delle marionette al Gianicolo. Da quel momento non è più andato via, sarebbe stato impossibile: ogni domenica era un appuntamento fisso con i bambini che aspettavano di vederlo all’opera. Come deluderli? Dopo la sua morte l’attività è andata avanti grazie alla moglie Agnese e alla figlia Antonella che tiravano i fili delle marionette. Ma la voce di Pulcinella era sempre quella inconfondibile di Carlo. Una voce registrata su nastri d’epoca. Ed è ancora quella.

Ora nel teatrino ci sarà Antonella a dar vita agli spettacoli, al fianco dei suoi due figli Roberto e Roberta: i nipoti di Carlo e Agnese. Due ragazzi che, dai nonni, hanno ripreso l’arte del teatro e la porteranno avanti con la terza generazione di famiglia. Pulcinella infatti, da 60 anni, incanta a Roma grandi e piccini che, con il naso all’insù, ogni domenica mattina si danno appuntamento al Gianicolo: ad aspettarli c’è il cannone che spara e poi c’è Pulcinella, che puntualmente litiga con il diavolo. Scene di una Roma che fu e che, per molti, è ancora lì al sole di uno degli scorci più belli della Capitale. Da oggi quindi, sotto a quel cartello che recita di “non tirare i sassi alla marionette”, c’è anche un pensiero per Agnese, la nonna di tutti coloro che a Roma sono stati bambini.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Febbraio 2020, 09:56
© RIPRODUZIONE RISERVATA