Morta la burattinaia del Gianicolo, ha “cresciuto” 3 generazioni di romani
di Lorena Loiacono
«È stato un malore improvviso – spiega Antonella, la figlia – si è sentita male alle 9 di mattina e la notte è morta. Tutto troppo velocemente, ma i medici mi avevano preparata subito al peggio. E così è stato. Ora, piano piano, mi rimetterò in carreggiata e porterò avanti la passione di mio padre Carlo che, con i burattini, ha dato vita ad un’attività che tanti romani ancora ci riconoscono».
Carlo, scomparso nel 2012, era venuto a Roma da Napoli negli anni ‘50 e nel ‘59 aprì il suo teatro delle marionette al Gianicolo. Da quel momento non è più andato via, sarebbe stato impossibile: ogni domenica era un appuntamento fisso con i bambini che aspettavano di vederlo all’opera. Come deluderli? Dopo la sua morte l’attività è andata avanti grazie alla moglie Agnese e alla figlia Antonella che tiravano i fili delle marionette. Ma la voce di Pulcinella era sempre quella inconfondibile di Carlo. Una voce registrata su nastri d’epoca. Ed è ancora quella.
Ora nel teatrino ci sarà Antonella a dar vita agli spettacoli, al fianco dei suoi due figli Roberto e Roberta: i nipoti di Carlo e Agnese. Due ragazzi che, dai nonni, hanno ripreso l’arte del teatro e la porteranno avanti con la terza generazione di famiglia. Pulcinella infatti, da 60 anni, incanta a Roma grandi e piccini che, con il naso all’insù, ogni domenica mattina si danno appuntamento al Gianicolo: ad aspettarli c’è il cannone che spara e poi c’è Pulcinella, che puntualmente litiga con il diavolo. Scene di una Roma che fu e che, per molti, è ancora lì al sole di uno degli scorci più belli della Capitale. Da oggi quindi, sotto a quel cartello che recita di “non tirare i sassi alla marionette”, c’è anche un pensiero per Agnese, la nonna di tutti coloro che a Roma sono stati bambini.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Febbraio 2020, 09:56
© RIPRODUZIONE RISERVATA