Ristoranti, verso via libera a tavolate all'aperto e posti limitati al chiuso

Ristoranti, verso via libera a tavolate all'aperto e posti limitati al chiuso

di Mauro Evangelisti

L’ultimo braccio di ferro tra Regioni e Ministero della Salute è sulle tavolate al ristorante e sulle discoteche. Il Ministero della Salute ha ribadito che il limite dei 4 commensali vale sia al chiuso sia all’aperto e anche nelle zone bianche; le Regioni hanno reagito contestando questa indicazione. E per oggi è stata convocato un vertice, richiesto dalla Conferenza delle Regioni, al quale, in videoconferenza, parteciperanno anche Roberto Speranza (ministro della Salute) e Mariastella Gelmini (Affari regionali).

 

La mediazione che sembrava plausibile - via al limite delle tavolate ma solo all’aperto in fascia bianca - ieri sera ha causato il dissenso delle Regioni che hanno fatto sapere: non abbiamo accettato questo compromesso. Come dire: nelle aree bianche il divieto va eliminato anche al chiuso. Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, apre: «Spero che il limite dei 4 a tavola sia superato presto».

STESSA SPIAGGIA - Il confronto si anima proprio nel giorno in cui di fatto è esplosa la normalità. Si calcola che per il ponte extralarge del 2 giugno almeno 9 milioni di italiani si siano messi in viaggio, mentre secondo il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, è aumentata del 10 per cento la quota di coloro che hanno già prenotato le vacanze. Da Ostia all’Argentario fino alla Liguria, dalla Romagna al Salento: spiagge e ristoranti ieri hanno viaggiato indietro nel tempo e si sono riempite. «Sembra il 2 giugno 2019» dicono gli operatori. Che aggiungono un «quasi» perché per tornare alle cifre “pre Covid” nelle spiagge e negli stabilimenti balneari bisognerà aspettare l’arrivo dei turisti stranieri (ci sono, ma ancora con numeri bassi). Stesse immagini nelle città d’arte, a partire dalla Capitale.

LE IMMAGINI - La foto di Fontana di Trevi assediata dai visitatori non era così differente da quella del 2 giugno 2019.

Ai flussi di visitatori di altre regioni (ma cominciano a vedersi i primi spagnoli, tedeschi e francesi) si sono aggiunti i romani che hanno deciso di fare una passeggiata in centro. Ecco, allora, le lunghe code per entrare in alcuni dei grandi store più popolari. Ovunque, al mare e in città, il rispetto delle distanze e l’uso delle mascherine sono altalenanti, al di là di una maggioranza di italiani che comunque si muove all’interno del recinto del rispetto delle regole anti Covid. Il ritorno alla normalità, però, è esploso soprattutto al ristorante. A Ostia, Fregene, Fiumicino, per salire in Toscana o spostarsi in Romagna, spesso i locali hanno dovuto organizzare la turnazione tra la clientela per accontentare tutti. E soprattutto per dividere tutti i clienti in tavoli con non più di 4 persone, come prevedono le regole anche per le regioni in fascia bianca.

LA SITUAZIONE - Ricapitolando: il Ministero della Salute, più cauto, ha confermato questo limite per tutti, sia all’aperto sia al chiuso; il Ministero degli Affari regionali e le Regioni premono per rimuoverlo nelle aree bianche. Oggi, nel “tavolo tecnico sui tavoli nei ristoranti”, presenti le varie parti in causa e i rappresentanti del Cts, si parlerà anche di discoteche, che possono sì riaprire, ma solo per operare come bar o ristoranti perché è vietato ballare. l presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, l’altro giorno ha proposto di consentire le danze a chi è in possesso del green pass. Ieri il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, è andato oltre (anche se questa non è la posizione del governo): «Tra i temi rimasti da affrontare c’è quello delle discoteche: non possiamo permetterci di approcciare il problema come lo scorso anno. Dobbiamo essere coerenti e seri, le discoteche vanno riaperte per poter andare a ballare e socializzare. Il criterio dovrà essere quello di monitorare e tracciare chi entra».  


Ultimo aggiornamento: Giovedì 3 Giugno 2021, 08:52
© RIPRODUZIONE RISERVATA