Recita di Natale a porte chiuse, mamme in rivolta all'asilo
Tanto che interviene la preside Patrizia Leoni, alla guida dell'istituto comprensivo 'Carlo Urbani'. «La recita si farà - annuncia in un incontro stampa -. E sarà una festa davvero inclusiva, in cui anche le famiglie di bambini di altre confessioni religiose potranno portare il loro contributo, con fiabe recite e tradizioni proprie. La vera integrazione - insiste - non è togliere qualcosa, pensando di urtare la sensibilità di altre comunità con le nostre tradizioni, la vera integrazione è aggiungere, conoscersi, incontrarsi. Qui l'integrazione è vera è praticata fin dalla scuola e il prespio è una tradizione che unisce le famiglie».
Le due insegnanti hanno preso una decisione «unilaterale», comunicata il 6 novembre ai rappresentanti dei genitori, nel consiglio interclasse. Una decisione presa in autonomia dalle maestre nell'ambito di un progetto su multiculturalismo e inclusione, «senza valutarne le conseguenze - spiega la dirigente - e di cui non ero informata e che non condivido affatto. Oggi avrei dovuto incontrare i genitori». L'Isc Urbani raccoglie 1.200 bambini in otto plessi nei paesi di Maiolati Spontini, Castelplanio e Poggio San Marcello, zone in cui gli studenti stranieri sono circa il 12%, in linea con la media nazionale, ma con una grande concentrazione a Castelplanio. «Problemi di integrazione a scuola non ce ne sono mai stati - ribadiscono i sindaci Tiziano Consoli di Maiolati, Fabio Badiali di Castelplanio e Giuseppina Spugni di Poggio San Marcello -, al punto che nel piccolo Comune di Poggio San Marcello rivive da due anni la tradizione del presepe vivente anche grazie al contributo dei volontari di altre confessioni religiose. E su impulso della stessa scuola, a Castelplanio, 65 mamme del Bangladesh seguono lezioni di lingua italiana organizzate dal Comune.
Giorgia Meloni
Sul caso è intervenuta anche la leader di Fratelli d'Italia con un posto di Facebook: «Prima era "discriminatorio" il crocifisso, poi il presepe, ora le recite di Natale. Ma sono i bimbi a sentirsi offesi, o è il fanatismo ideologico di qualche dirigente a spingere per censurare ogni simbolo e tradizione della nostra cultura?».
Garante Marche
«Impedire ai bambini di una scuola dell'infanzia di fare la recita di Natale mi sembra un errore e, per questo, spero che gli insegnanti tornino sui loro passi».
Così il Garante dei diritti delle Marche Andrea Nobili ha commentato la notizie della recita di Ntale annullata.«Mettere in discussione quello che da sempre è un momento di condivisione e crescita, in nome di una presunta discriminazione di cui non si vedono i contorni - scrive Nobili - è poco rispettoso della sensibilità di una comunità. Le discriminazioni si contrastano in altro modo, non negando momenti d'incontro, espressione di dimensione culturale che ha valori universali. E forse dovremmo - sottolinea - ricordarci di quello che diceva anni addietro un grande intellettuale, Benedetto Croce, che riconosceva nel Cristianesimo una rivoluzione che tocca anche l'animo dei non credenti».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Novembre 2019, 15:13
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