Ho provato ad evitare di scriverne, ma una rubrica che si chiama "occhi di padre" non può fare finta di niente dopo la tragedia all'aeroporto di Caselle dove ha perso la vita la piccola Laura. «Dove ho sbagliato? Non sono riuscito a slegarla», ha ripetuto nelle interviste il papà. E allora, caro Paolo, mi rivolgo a te. Da padre a padre. Non ci conosciamo, ma sappi che un pezzetto del tuo dolore e della tua disperazione lo voglio portare anche io. In queste situazioni ti domandi che senso ha avuto tutto l'amore dato. Tutti i sacrifici fatti che sembrano perduti. Le nottate svegli a cullare io non lo so. Non c'è una risposta convincente alla sofferenza di un padre che si dispera per non essere riuscito a salvare la sua bambina. Non c'è e non ci può essere una causa razionale alla morte di una figlia. Paolo a noi "sopravvissuti" viene quasi spontaneo chiederti scusa per questa sofferenza immeritata e che poteva toccare ciascuno di noi. Ci sarà un terzo giorno? Si, ma non oggi. Oggi silenzio, lacrime e preghiere.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Settembre 2023, 08:23
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