Gigi De Palo su Leggo: «Addio campanella»

Gigi De Palo su Leggo: «Addio campanella»

Ieri mattina per uscire di casa mi sono sentito un ladro. Quattro telecamere da evitare, collegate con quattro classi differenti. Tutti i figli in didattica a distanza, chi per un caso positivo, chi perché ormai al liceo. Mi sono fermato e li ho visti destreggiarsi con questa nuova scuola con la scioltezza degli atleti, abituati o arresi alla necessità di un allenamento quotidiano. Ogni tanto un urlo lanciato senza guardare: «Zitti tutti, mi stanno interrogando!».
Riesco a uscire per il mio appuntamento ma rientro a casa prima di pranzo. Mi fermo sull'uscio, tolgo le scarpe, disinfetto le mani e incontro una figlia vagabonda in corridoio: «Tu non hai lezione?»
«No papà, oggi finivamo prima».
«È già suonata la campanella?».
«Papà, la campanella non suona più a scuola non lo sai? Le uscite sono scaglionate e l'hanno tolta».
Un istante di malinconia verso qualcosa che era e non è più.
E vedo d'improvviso ciò che, pandemia o no, ogni padre vede un giorno tornando a casa: loro sono il cambiamento e noi la memoria. Questo però non cambierà mai.


occhidipadre@leggo.it


Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Novembre 2020, 17:15
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