Gianluigi De Palo su Leggo: «Una guerra da raccontare»

Gianluigi De Palo su Leggo: «Una guerra da raccontare»

di Gianluigi De Palo

Mi piacerebbe non pensare alla pandemia, ma non ci riesco. Sta cambiando tutto. E da padre non voglio avere paura. Mi piacerebbe rivivere l'incoscienza del diciottenne che lasciava tutto e andava negli ospedali a fare il volontario. E invece mi ritrovo, preoccupato, a cercare la chiave di lettura giusta per questo tempo difficile. Un Benigni che cerca di mostrare che la Vita - nonostante tutto - è bella.


Mi nutro di articoli scientifici di notte per imboccare i figli al mattino. Voglio solo che non abbiano paura della vita e del futuro. Voglio solo che anche per loro il futuro sia una speranza e non una minaccia. Ed è strano immaginare che in questa guerra la generazione che non ha fatto la Guerra, è chiamata a ricambiare il favore verso chi ottant'anni fa l'ha toccata con mano, tra bombardamenti e partenze per il fronte. Si chiama solidarietà intergenerazionale. Senza i nostri nonni avremmo vissuto vite molto più brutte, adesso anche noi abbiamo la nostra guerra. La guerra di preservare chi ha fatto la Guerra. Da raccontare ai nipoti, un giorno.


occhidipadre@leggo.it


Ultimo aggiornamento: Giovedì 18 Marzo 2021, 15:08
© RIPRODUZIONE RISERVATA