Nuovo Dpcm, cambiano i parametri: zona gialla “rinforzata” e spunta l'ipotesi fascia bianca

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di Cristiana Mangani

Una riunione prevista per domattina tra governo e Regioni e poi, il 13 gennaio, il nuovo dpcm (che entrerà in vigore dal 16) verrà illustrato dal ministro della Salute Roberto Speranza. Questo almeno nelle intenzioni di Palazzo Chigi, perché sono tante le fibrillazioni delle ultime ore, soprattutto da parte di molti governatori che chiedono che vengano garantiti i ristori a tutte quelle attività che resteranno chiuse a causa delle restrizioni. L'impegno preso dall'esecutivo è di fare in fretta con “il risarcimento” per il mancato guadagno.

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I parametri

Quali i parametri da cui si partirà questa volta? Dopo aver rivisto la soglia dell'indice Rt, abbassandola a 1 per entrare in zona arancione (era a 1,25) e a 1,25 anziché a 1,50 per passare alla zona rossa, l'esecutivo punta a inserire questa nuova modifica nel dpcm atteso per i prossimi giorni. La proposta era stata avanzata dall'Istituto superiore di Sanità e condivisa dal Comitato tecnico scientifico e specifica che se l'incidenza settimanale dei casi supererà i 250 ogni centomila abitanti, la regione sarà automaticamente in zona rossa. L'incidenza è un parametro fondamentale secondo gli esperti e la soglia ottimale è 50 casi ogni 100mila abitanti poiché è l'unica che garantisce «il completo ripristino sull'intero territorio nazionale» del contact tracing. Con i dati attuali, il Veneto sarebbe dunque rosso, visto che ha un'incidenza di 453,31 casi, mentre l'Emilia Romagna, con 242,44 casi, rimarrebbe di poco fuori. Ma si tratta di dati relativi alla settimana dal 28 dicembre al 3 gennaio che, secondo le stime degli esperti, andranno in peggioramento nel prossimo monitoraggio.

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Il documento

Nel documento del'Iss che ha elaborato la proposta è specificato che «gli ultimi dati europei mostrano come il numero di casi, ricoverati e decessi stia aumentando in modo evidente in vari Paesi. Questo potrebbe essere in parte legato alla emergenza di varianti virali a maggiore trasmissibilità. In Italia, la trasmissibilità è in aumento da quattro settimane, contestualmente i casi e l’incidenza sono nuovamente in aumento. La nuova stretta, sostenuta da Speranza sulla base dei pareri dell'Istituto superiore di sanità e del Cts, dovrebbe essere inserita nel dpcm del 15 gennaio. Il principio ispiratore delle nuove misure sarà quello di andare verso una zona gialla rinforzata. La prima certezza è che saranno confermati i weekend arancioni anche nelle regioni gialle (come già è stato in questo fine settimana) con la libertà di muoversi all'interno del proprio comune e della propria regione, negozi aperti ma bar e ristoranti chiusi. Si sta ragionando, poi, sull'istituzione di una nuova colorazione, verde o bianca, che varrebbe per le aree di fatto Covid-free o con un numero di contagi bassissimo: 50 ogni 100 mila abitanti o con l’Rt a 0,5. L’istituzione di una quarta colorazione è stata chiesta dal ministro della Cultura Dario Franceschini e anche se per ora nessuna delle regioni si trova in queste condizioni, rappresenta un segnale di speranza soprattutto per quelle categorie produttive, cinema e teatri, che attendono di sapere sotto quale incidenza del virus potranno ricominciare a sperare.

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Le misure

Confermato il coprifuoco alle 22, si va verso la proroga dello stato di emergenza per altri sei mesi. Improbabile il via libera alla riapertura degli impianti da sci (su cui nelle prossime ore si pronuncerà anche il Comitato tecnico scientifico), che avrebbero dovuto riaprire il 18 gennaio. I presidenti di Regione non nascondono, però, le perplessità riguardo al sistema dell'automatismo che potrebbe finire per penalizzare i territori più virtuosi, quelli che fanno il maggior numero di tamponi. Il Lazio è una delle poche regioni che, invece, è d'accordo sul sistema adottato. Si arriverà comunque a un compromesso, anche se la volontà del governo sembra ormai certa, ed è quella di stringere ulteriormente in modo da evitare che l'aumento eccessivo della curva del contagio finisca con il compromettere la campagna delle vaccinazioni.
Non dovrebbero, invece, cambiare le regole per bar e ristoranti, che potranno potranno rimanere aperti solo in
zona gialla e fino alle 18. In fascia rossa resterà la deroga che consente a due persone, con figli minori di 14 anni al seguito, di uscire per andare a trovare amici e parenti, una sola volta al giorno. Il nuovo dpcm conterrà modifiche anche sugli sport. Il ministro Vincenzo Spadafora sta lavorando per consentire che nelle aree gialle si possa tornare ad allenarsi in forma individuale anche a calcio, basket e negli altri sport di squadra.

Il ministro vorrebbe tornare alla situazione precedente al dpcm del 4 novembre, quando gli sport erano regolati in base alle fasce e non era ancora scattato lo stop a livello nazionale di palestre e piscine. Ma non sarà facile superare le perplessità dei ministri rigoristi, Speranza, Boccia e Franceschini.

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Le fasce

La fascia arancione, nel frattempo, si è già allargata: in Italia 5 regioni ( Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Calabria, Sicilia) da domani rientreranno in questa zona. E con una lettera al Governoi governatori chiedono «di fornire doverose e puntuali rassicurazioni circa un'immediata messa in campo di ristori e la loro quantificazione». Questo per evitare, scrivono Zaia, Bonaccini, Fontana, Spirlì e Musumeci - «ulteriori penalizzazioni alle categorie colpite e per scongiurare il rischio che interi comparti vengano definitivamente cancellati dalla geografia economica delle nostre Regioni».

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Febbraio 2023, 10:12
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