Malpensa, la grande fuga di Pasqua: tutti in coda all'aeroporto per le vacanze all'estero

La grande fuga di Pasqua: tutti in coda all'aeroporto per le vacanze all'estero

In fuga dalla zona rossa per le vacanze di Pasqua rigorosamente all'estero. Sono tanti i milanesi (ma scene simili si sono viste in tutta Italia) in partenza in queste ore per le vacanze all'estero, visto che in Italia non è possibile spostarsi tra le regioni. Questa mattina il check in per le Canarie, all'aeroporto Malpensa, ha fatto registrare il tutto esaurito. E nei primi giorni di aprile saranno quasi 2.500 i vacanzieri che hanno prenotato un posto sui voli per destinazioni spagnole.

Altri turisti si sono prenotati per imbarcarsi agli aeroporti di Linate e Bergamo-Orio al Serio. «Avremmo preferito rimanere in Italia ma ci è stato impedito. Non mi devo sentire in colpa di lasciare il Paese in questo difficile momento, dovrebbe sentirsi in colpa chi ci governa, che non sa fare altro che chiudere», ha detto questa mattina un ragazzo all'aeroporto di Malpensa. Sui social non si risparmiano le polemiche contro chi ha prenotato vacanze all'estero nei paesi definiti «tourism free» come Spagna, Cipro, Grecia, Croazia, Malta e Francia.

«Le persone - scrive Patrizia su Twitter - stanno morendo come le mosche e invece c'è chi parte per le Canarie! Pazzesco». «Vergognosa - polemizza Giulio - la possibilità di passare la Pasqua alle #Canarie con un turismo nostrano al collasso».

Ma c'è anche chi giustifica chi ha deciso di partire. «Continuo a non capire - scrive sempre su Twitter Federica - da operatrice del turismo e cittadina che rispetta le regole da un anno, cosa mi toglie il fatto che qualcuno previo tampone vada alle Canarie. Ah, forse lo so. Invidia e ingiustizia fondata sul confronto». Ma per Luca Patanè, presidente Confturismo e vicepresidente Fto (Federazione turismo organizzato), quella a cui stiamo assistendo «è la guerra tra i poveri».

«Non serve - ha detto Patanè - fare la lotta tra hotel, agenzie di viaggio e tour operator. Siamo tutti nella stessa barca, che sta affondando. Siamo un unico comparto che deve urlare al governo l'emergenza pazzesca in cui siamo. Bisogna fare dei corridoi veri, che funzionino».


Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Marzo 2021, 22:22
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