Milano. Violenza sulle donne, denunce boom: in 9 mesi 4000 casi di maltrattamenti domestici
di Giulia Gotelli
Una mole di lavoro immane, aggravata dall'entrata in vigore ad agosto del Codice Rosso. «La nuova normativa consente alle vittime di essere ascoltate nelle 72 ore successive alla querela dal pm o dalle forze di polizia a ciò delegate», spiega Elisabetta Aldrovandi, il Garante per la tutela delle vittime della Lombardia, unica regione ad avere questa figura. «Ma l'impennata di denunce non significa un'impennata di violenza. Probabilmente le vittime, soprattutto di maltrattamenti, si sentono più forti nel denunciare reati che prima subivano in silenzio temendo di non essere protette». Procura e questura devono lavorare senza disporre di personale sufficiente, della possibilità di distinguere le reali notizie di reato e dovendo ascoltare la vittima entro 3 giorni. Un termine spesso sconsigliato, soprattutto quando si tratta di minori. Altra criticità è la mancanza di una formazione adeguata degli operatori del diritto secondo Manuela Ulivi, presidente della Casa di Accoglienza delle Donne di Milano che, durante il primo incontro informativo per fare il punto sul Codice, a cura di Diana De Marchi, presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune, ha chiesto uno studio approfondito della macchina giudiziaria sul ciclo della violenza.
Unica in Italia, Milano ha avviato anche il Protocollo Zeus, percorso specialistico rivolto ai maltrattanti ideato dalla dirigente della divisione anticrimine Alessandra Simone. Assieme all'ammonimento del questore, il responsabile viene invitato a partecipare a colloqui mirati a cui hanno preso parte il 78% dei 200 ammoniti nel primo anno e mezzo. Di questi, solo 13 hanno perseverato ricevendo pene più severe.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Novembre 2019, 16:13
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