Via Corelli, ha riaperto il centro per migranti: 140 posti per gli irregolari in attesa di esplusione

Via Corelli, ha riaperto il centro migranti: 140 posti per gli irregolari in attesa di espulsione

di Simona Romanò
Ha riaperto i battenti la struttura per immigrati di via Corelli, nella veste di Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr). Centoquaranta posti, ospita stranieri che non hanno commesso reati, ma sono destinatari di un provvedimento di espulsione perché irregolari. Quindi, in attesa di essere riportati nei rispettivi paesi di origine, alloggeranno in via Corelli. Per il Cpr è un po’ un ritorno alle origini: fino al 2014 è stato un Centro di identificazione ed espulsione (Cie), per poi essere riconvertito in un Centro di accoglienza straordinaria (Cas). Nel 2018 la chiusura dopo i danneggiamenti per risse e rivolte scoppiate al suo interno. Ora i lavori di adeguamento dello stabile, bloccati la scorsa primavera per il Covid, sono terminati; e il Cpr, gestito dal ministero degli Interni, è pronto alla nuova funzione.
Non mancano le proteste e le divisioni. Si dice «soddisfatto» l’assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato: « Da tempo continuo a ribadire l’importanza di questo centro. Nella nostra regione, infatti, sono quasi 112mila, secondo i dati di Orim e Polis Lombardia, gli irregolari presenti, 51.400 dei quali solo a Milano». E ancora: «È un grande giorno per la sicurezza degli italiani. Invece, per buonisti e benaltristi è un giorno di lutto». Attivisti dei centri sociali che sono già sul piede di guerra: la rete “Mai più lager - No Cpr” ha convocato, il 2 ottobre, un presidio davanti la Prefettura per dire «no a quella che dicono essere la piccola Guantanamo di Milano».

Ultimo aggiornamento: Martedì 29 Settembre 2020, 06:15
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