Influenzali con il contagocce: ogni medico di base parte con 30 dosi

Influenzali con il contagocce: ogni medico di base parte con 30 dosi

di Simona Romanò

A pochi giorni dall’avvio della campagna antinfluenzale spunta una circolare, inviata dalla Regione ai medici di famiglia, che smentisce i toni rassicuranti dei vertici dell’assessorato al Welfare sulla disponibilità dei vaccini. Si inizia a vaccinare da lunedì prossimo. Però, nel documento, si legge che «le dosi massime disponibili da lunedì sono 30 per ogni dottore, altre 20 tra il 26 e il 31 ottobre». Ovvero 50 in due settimane. «E dal 2 novembre, spalmati fino a dicembre, altri 50 vaccini».

LA POLEMICA. «Solo dopo la metà di novembre i medici potranno prenotare e sperare che ne arrivino ancora, non quantificati nella circolare», attacca la consigliera regionale di opposizione Carmela Rozza (Pd), che dallo scorso luglio lancia l’allarme dei «vaccini tardivi e insufficienti». Quindi, «la vaccinazione di massa per gli over 65 si farà, se tutto andrà bene, a dicembre, perché le forniture di lunedì sono irrisorie: basti pensare che un medico di famiglia a Milano e Lombardia conta almeno 400 pazienti a rischio, escludendo i soggetti da 60 a 64 anni». Fascia per la quale il governo aveva chiesto di estendere l’antinfluenzale per fronteggiare l’emergenza Covid. «La Regione, davanti agli evidenti pasticci, continua con i maneggi, fingendo che vada tutto bene.

Siamo invece impreparati - denuncia Rozza - ora che il Covid ha ripreso la sua corsa».

LA REPLICA. «L’offerta di dosi è coerente con il fabbisogno», ha assicurato il direttore generale dell’assessorato regionale al Welfare, Marco Trivelli. «A ottobre ne saranno consegnate 800.000 e le rimanenti 2,1 milioni a novembre».

GARE. Dieci indette dalla Regione per fare scorta di vaccini: «Cinque sono fallite e le restante non sono andate completamente a buon fine», precisa la consigliera dem. Tre giorni fa l’ultima grana: l’Agenzia nazionale del farmaco ha bloccato 100mila dosi dell’azienda cinese Life’On, perché non sono “certificate” e non possono essere usate in Italia.

L’INCHIESTA. Venerdì scorso la procura ha aperto un’indagine conoscitiva sull’acquisto dei vaccini da parte del Pirellone a prezzo superiore rispetto a quello di mercato. Tutto perché la corsa all’approvvigionamento è sempre più in salita.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 14 Ottobre 2020, 06:00
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