Ultima Generazione, imbrattato il Dito di Cattelan: ecco chi è stato e perché. Salvini: «Meritano la galera»

Gli eco-attivisti di Ultima Generazione lo hanno imbrattato di giallo, aggiungendo ulteriore provocazione all'opera

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Alcuni giovani attivisti di 'Ultima Generazione' hanno imbrattato questa mattina L.O.V.E., la scultura di Maurizio Cattelan comunemente nota come 'Il Dito' che raffigura appunto un dito medio alzato collocata davanti al palazzo della Borsa in piazza Affari a Milano. Tre di loro sono stati accompagnati in Questura. Lo ha riferito la Polizia di Stato, intervenuta sul posto, e che ora sta coordinando con l'autorità giudiziaria i provvedimenti da intraprendere.

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Chi è stato a imbrattare il Dito di Cattelan

Secondo quanto si è appreso, l'azione è stata messa in atto alle 11 da tre persone, un ragazzo e una ragazza, entrambi 24enni, e da un 39enne, che poi sono stati portati in questura per l'identificazione. L'opera, intitolata L.O.V.E., posta davanti al palazzo della Borsa di Milano, è stata imbrattata simbolicamente con della vernice lavabile gialla all'altezza del basamento, mentre gli attivisti esponevano uno striscione con la frase 'Stop sussidi fossili' contro le banche italiane che finanziano il sistema energetico attuale. Poi si sono seduti a terra e sono stati portati via di peso dagli agenti delle Volanti intervenuti sul posto. Sul caso indaga la Digos.

 

«Ho un figlio e un lavoro, ma giusto essere qui»

«Quando capisci che la tua auto sta andando a schiantarsi e chi è alla guida non se ne sta preoccupando, a un certo punto ti attivi. Arriva il momento in cui ognuno a bordo deve assumersi la responsabilità del futuro di tutti e noi stiamo vivendo questo punto di rottura», afferma in una nota Ultima Generazione citando le motivazioni di un aderente all'organizzazione, Sandro, in merito al blitz condotto stamani, che afferma nella nota di essersi dedicato a questa causa perché allarmato per la situazione ambientale: «Ho 39 anni, un figlio e un buon lavoro in una solida azienda, il mio posto usuale è a una scrivania bianca pulita. Eppure oggi è molto più normale essere qui, con la vernice, insieme a questi ragazzi che dimostrano un grande senso di realtà».

L'azione simbolica contro le banche

L'azione «nonviolenta» e con «vernice lavabile» di stamani a Milano contro il basamento dell'opera di Maurizio Cattelan 'Lovè, più conosciuta come 'Il Ditò, è stata rivendicata con una nota dagli attivisti di Ultima Generazione che l'hanno condotta in una piazza simbolo «dello strapotere finanziario». Gli attivisti hanno esposto uno striscione con la frase «Stop sussidi al fossile» rivolta verso due delle principali banche italiane citando il caso del villaggio di Lutzerath, in Germania, che ha suscitato scalpore internazionale.

«Lo facciamo per mandare un messaggio chiaro: questo è un luogo simbolo dell'indifferenza rispetto al collasso climatico ed ecologico, qui si muovono molti soldi che vanno alle industrie del fossile» ha spiegato Leonardo, attivista di Ultima Generazione. «La dimostrazione di queste ingiustizie è oggi sotto i riflettori per lo sgombero in corso in Germania nel villaggio di Lützerath», si legge nel comunicato che ricorda che «RWE, l'industria del carbone che sta ingrandendo i propri siti produttivi nel piccolo paese tedesco, avrebbe ricevuto finanziamenti anche dalle banche italiane.

Secondo ReCommon e GreenPeace Italia, infatti, Intesa Sanpaolo ha investito nella società multi-utility RWE, 135 milioni di euro. Anche UniCredit ha sostenuto l'azienda tedesca con 226 milioni di euro nel 2021».

Salvini: «Meritano di andare in galera»

«Anche questa mattina gli pseudo attivisti dell'ambientalismo hanno vandalizzato l'ennesima opera d'arte a Milano. Questi non sono degli ambientalisti, ma dei vandali che meritano di andare in galera», il commento del ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini intervenendo al Palazzo delle Stelline di Milano per la presentazione dei candidati della Lega alle prossime elezioni regionali in Lombardia.

«Avete rotto le scatole», tuona il ministro rivolgendosi agli autori del blitz di stamane all'opera di Maurizio Cattelan in Piazza Affari, rivendicato dagli attivisti di Ultima Generazione. «Cosa c'entra la difesa dell'ambiente con il fermare il traffico in tangenziale e con l'imbrattamento delle opere d'arte?», si chiede, aggiungendo poi: «Primo paghi di tasca tua i danni e poi stai qualche giorno al fresco a riflettere sul fatto che le proprietà pubbliche e private vanno rispettate».

Il Dito di Cattelan, opera e provocazione

È in piazza Affari a Milano, proprio davanti la sede della Borsa, dal 2010, non senza polemiche, la statua L.O.V.E, altrimenti nota come «Il Dito», di Maurizio Cattelan, l'artista che ha fatto della provocazione una sua cifra stilistica. Raffigura una mano intenta nel saluto romano, ma con le dita mozzate, con il solo medio rimasto in piedi. Gli eco-attivisti di Ultima Generazione lo hanno imbrattato di giallo, aggiungendo ulteriore provocazione all'opera. È l'ultima delle azioni che il gruppo sta facendo per attirare l'attenzione sul disastro climatico, azioni che loro definiscono di disobbedienza civile nonviolenta.

Il dito medio alzato è di 11 metri di puro marmo di Carrara, 4.60 metri di scultura vera e propria e 6.40 metri di basamento. Il luogo della statua di Cattelan non è casuale: davanti la sede della Borsa fu costruito Palazzo Mezzanotte su progetto dell'omonimo architetto tra il 1927 e il 1932, quindi in pieno ventennio fascista, come il suo stile razionalista evoca. Il nome artistico L.O.V.E sta infatti per Libertà Odio Vendetta Eternità, oltre che amore in inglese. Il 'Ditò è stato oggetto di polemiche sin dall'inizio e fu deciso di lasciarlo al suo posto nel 2012 all'epoca dell'archistar Stefano Boeri assessore alla cultura.


Ultimo aggiornamento: Domenica 15 Gennaio 2023, 18:44
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