Teatro alla Scala, Fontana non sostiene Pereira
di Paola Pastorini
Ultimo scandalo la rivelazione che Pereira avrebbe già consegnato documentazione a Fontana che facesse riferimento al versamento di tre milioni da lui ricevuto dai sauditi. Smentita totale del governatore, che di fatto ha sfiduciato il sovrintendente. Ieri è intervenuto anche il ministro alla Cultura Alberto Bonisoli ribadendo «inappropriato» l'ingresso di un paese straniero; ma sui fondi arabi si è limitato a dire che «è in atto una verifica di alcuni aspetti» così come sul futuro di Pereira: «Aspettiamo la risoluzione del cda poi prenderemo le mostre decisioni». Difficile a questo punto che si arrivi a un ingresso degli arabi nel consiglio, dato che lo stesso Giuseppe Sala, presidente del teatro, ha chiesto l'unanimità sulla decisione. Resta da vedere se Pereira riuscirà comunque a trovare un compromesso con l'Arabia Saudita. I fondi pubblici sono solo un terzo del budget della Scala, mentre un terzo arriva dalla biglietteria e il resto dai privati (45 milioni di euro). Intanto, la lista di possibili sostituti di Pereira è già stata stilata dalla società Egon Zehnder e conta una decina di nomi: si va dal sovrintendente della Fenice di Venezia Fortunato Ortombina al direttore di Lione Serge Dorny.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Marzo 2019, 10:22
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