Il taxi non ha il pos, passeggera accompagnata a prelevare al bancomat. Incredibile a Pavia

La donna ha segnalato quanto successo a La Provincia Pavese, spiegando che «molti tassisti addirittura si rifiutano di fare la corsa se alla chiamata si chiede il pagamento elettronico».

Il taxi non ha il pos, passeggera accompagnata a prelevare al bancomat. Incredibile a Pavia

Stava pagando con carta di credito la corsa appena effettuata in taxi, ma il tassista non aveva il pos e l'ha accompagnata a prelevare i soldi. E' quanto successo a una donna di Pavia che è stata costretta a pagare la corsa in contanti. Una disavventura che non sarebbe dovuto accadere, visto che dal 30 giugno, per legge, tutti gli esercenti compresi i tassisti sono obbligati ad accettare pagamenti digitali, pena una sanzione. «L'episodio è increscioso - ha commentato l'assessore al Turismo del Comune di Pavia, Roberta Marcone, siamo una città turistica e tutti devono poter pagare con il Pos, turisti e cittadini. La signora doveva fare denuncia alle forze dell'ordine. Ribadiremo a tutte le associazioni di categoria, come già avevamo fatto - ha aggiunto -, che è obbligatorio accettare pagamenti digitali».

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La donna ha segnalato quanto successo a La Provincia Pavese, spiegando che «molti tassisti addirittura si rifiutano di fare la corsa se alla chiamata si chiede il pagamento elettronico». Accuse rispedite al mittente da Radio Taxi Pavia che ha assicurato, attraverso il suo presidente Alain Mossini, che «tutti hanno il Pos. Se ci sono dei problemi è giusto rivolgersi a noi che comminiamo sanzioni interne a chi non rispetta le regole, oppure al Comune che può verificare il taxi in questione».

<h2>Altre segnalazioni</h2>

Già in precedenza ci sono stati episodi simili. Un paio di settimane fa, una situazione simili era stata denunciata sui social dalla giornalista, Selvaggia Lucarelli, che aveva preso un taxi in piazza Duomo a Milano. Anche per lei una volta arrivata a destinazione c'era stata la sorpresa: niente pagamento digitale perché il tassista aveva spiegato di avere il Pos scarico. Ma a differenza della signora a Pavia, la Lucarelli non aveva desistito e alla fine, dopo una discussione, il Pos funzionante era spuntato. In piena estate nella Como invasa di turisti da tutto il mondo invece mancano i taxi e i ristoratori si trasformano in tassisti per accompagnare a casa, con l'auto privata, chi ha cenato da loro. Ci sono alcuni albergatori che, visto il problema, si stanno organizzando con delle navette. La carenza di taxi c'è soprattutto la sera e, secondo i commercianti, la situazione è peggiorata tanto che i clienti restano al centralino per delle lunghe attese ma poi le auto non arrivano mai, soprattutto quando piove. 

Riceviamo e pubblichiamo

In qualità di presidente della CONSORZIO TAXI PAVIA, preso atto dell’articolo pubblicato sul
vostro quotidiano  il giorno 17/8/2022 circa la lamentela presentata da una cliente la quale a seguito di utilizzo di uno dei nostri taxi pavesi, si è vista rifiutato il pagamento elettronico, vorrei precisare che tutte le nostre vetture come da legge in vigore sono dotate di pos  e giornalmente accettiamo con regolarità pagamenti elettronici senza alcun problema ma vorrei precisare che a scanso di polemiche inutili e sterili, può capitare che avendo dispositivi mobili che per il collegamento a Internet utilizzano il sistema Bluetooth e la connessione del telefono, si può verificare  anche se di rado che il pagamento non sia disponibile e ciò non è dovuto a cattiva intenzione da parte del tassista di ricevere il pagamento bensì a problemi relativi alla connessione internet inoltre spesso e volentieri capita che  i sistemi di trasmissione siano intasati o che la carta non sia leggibile. per non parlare di tutti i pagamenti insoluti che solo alla fine della corsa il cliente ci chiede di pagare con la carta e il credito non è disponibile e pertanto il tassista ci rimette per intero il costo della corsa.
Sarebbe stato più utile e costruttivo da parte della signora invece di presentare le proprie lamentele al giornale, che si fosse rivolta direttamente ai responsabili dei due consorzi, fornendo nominativo e numero della licenza del tassista in modo tale da dare la possibilità di verificare la faccenda e provvedere con le dovute sanzioni ove fosse appurato mancanza del tassista.

purtroppo senza avere un nominativo di riferimento e soprattutto una prova che stabilisca la reale mancanza da parte del tassista è una polemica fine a se stessa. mi sembra alquanto inopportuno e scorretto puntare il dito contro la categoria che come ben sappiamo ultimamente è sotto il mirino di tanti E sinceramente mi sembra altamente ingiusto poiché noi tassisti pavesi Ci prodighiamo molto nei confronti dei clienti prestandoci a servizi che non ci competono pur di aiutare il cliente in particolare se anziani o disabili. Ho comunque sensibilizzato tutti i componenti del consorzio affinché non accadano in futuro spiacevoli inconvenienti come questo, nel caso di reale problema elettronico spiegare e mostrare al cliente il problema riscontrato nel pagamento in modo che non ci siano dubbi sulla buona fede del tassista. mi auguro che questo articolo venga pubblicato su tutti i vostri canali informativi  in modo tale da chiarire alla cittadinanza e alle autorità che leggono su questa faccenda.

Ringraziando porgo Cordiali saluti

Barbara Genovese presidente del CONSORZIO TAXI PAVIA


Ultimo aggiornamento: Giovedì 18 Agosto 2022, 17:11
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