Stupro sul treno Milano-Varese, assolti i due giovani: «Non sono stati loro». I racconti choc delle ragazze

La presunta aggressione avvenne a dicembre 2021. I due accusati, un 23enne e un 27enne, sono stati assolti

Stupro sul treno Milano-Varese, assolti i due giovani: «Non sono stati loro». I racconti choc delle ragazze

di Domenico Zurlo

A un anno e mezzo da quel presunto episodio di violenza sessuale a bordo di un treno, i due giovani che erano finiti sotto accusa sono stati assolti. Anthony Gregory Fusi Mantegazza, 23enne italiano, e Hamza Elayar,  27enne di origine marocchina, i due ragazzi che furono arrestati con l'accusa di aver violentato e aggredito due ventenni sul convoglio Milano-Varese mentre tornavano a casa dal capoluogo lombardo, sono stati assolti dal Tribunale di Varese: a riferirlo sono i loro avvocati, al termine del processo.

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Per loro l'accusa aveva chiesto una condanna do 8 anni e un mese (per l'italiano) e 9 anni e due mesi (per l'altro). Ma i giudici li hanno assolti perché convinti che non siano stati loro: a pesare nella sentenza, scrive La Provincia di Varese, le difficoltà delle vittime nel confermare il riconoscimento dei presunti stupratori. Su chi sia stato allora ad aggredire le due ventenni, resta un alone di mistero.

Erano in carcere da un anno e tre mesi

I due ragazzi erano in carcere da circa un anno e tre mesi. Furono fermati il 4 dicembre dai carabinieri con l'accusa di essere i responsabili di due diverse violenze sessuali ai danni di due ventiduenni, la prima su un convoglio Trenord della tratta Milano Cadorna - Varese Nord, la seconda all'interno della stazione di Venegono Inferiore. I tre legali avevano svolto indagini difensive per dimostrare, dall'analisi della «cronologia degli spostamenti dell'account google registrato» sul telefono del loro assistito, che il giovane al momento delle violenze era in un locale di Tradate (Varese), il Mama Cafè .

«Finalmente ci hanno dato ragione - ha affermato l'avvocato Mauro Straini che insieme ai colleghi Eugenio Losco e Monica Andretti difende Fusi Mantegazza -. È stata riconosciuta l'innocenza del nostro assistito, il quale non era su quel treno, come risulta da prove oggettive».

Il legale ha ricordato, per esempio, che «non appartiene» al 22enne, il Dna individuato sul cappello sequestrato e ritenuto appartenere a uno dei due stupratori in base ai filmati delle telecamere di sorveglianza. 

I racconti choc delle due ragazze

Le presunte vittime raccontarono, il 3 dicembre del 2021, che erano state aggredite sul treno Trenord in tarda serata, con i vagoni semideserti. «Stavo guardando il cellulare, quei due sono arrivati all'improvviso: uno mi ha bloccata, mi teneva ferma, non riuscivo a muovermi», aveva raccontato una delle ragazze che avevano denunciato i due giovani, una 21enne italiana. La seconda vittima, una ventenne, che era seduta in stazione e aveva incrociato i due giovani (che avevano tentato di aggredire anche lei) dopo che erano scesi dal treno, era scappata di corsa ma li aveva poi riconosciuti. Ora, a un anno e mezzo dall'episodio, l'assoluzione.


Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Marzo 2023, 16:34
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