Stupro di gruppo a Milano, il gip: «Dai tre arrestati brutalità e disprezzo dei deboli»

Stupro di gruppo a Milano, il gip: «Dai tre arrestati brutalità e disprezzo dei deboli»

Uno stupro di gruppo con «modalità brutali», messo in atto «quasi alla vista dei passanti» e ai danni di una «persona palesemente ubriaca e con problemi psichici», trasformata in un «oggetto di piacere» e trascinata «in una zona appartata dei giardini pubblici, respingendo coloro che cercavano di portarla via».

Così il gip di Milano Massimo Baraldo descrive la violenza sessuale nei confronti di una donna brasiliana di 42 anni, avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 luglio scorso in piazza Napoli, nell'ordinanza che ha portato in carcere il terzo presunto responsabile degli abusi, il 47enne egiziano Khaled Ghaly, nell'inchiesta dei carabinieri, coordinata dal pm Elisa Calanducci. Il giudice parla di abusi commessi «in un contesto di degrado, con disprezzo di valori basilari di pacifica convivenza e rispetto dei soggetti deboli».

Il gip, inoltre, valorizza le testimonianze di due egiziani, che erano presenti nei giardini quella notte.

Entrambi, «notata la scena, erano intervenuti per aiutare la ragazza» ed erano stati allontanati proprio dal 47enne. «Mi ha detto, sempre in arabo, di farmi gli affari miei», ha messo a verbale uno dei testi. Tra l'altro, i due testimoni quasi un mese dopo, il 30 luglio, hanno «riconosciuto e seguito» il 47enne, mentre saliva su un bus e poi, alla fermata di piazzale Lotto, tentava «degli approcci con delle ragazze», che «non gli avevano dato retta». Tra gli elementi a carico dell'arrestato anche le immagini «registrate a bordo dell'autobus» con cui quel mattino del 3 luglio l'uomo si era allontanato dai giardini. 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Agosto 2022, 17:38
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