Silvia Romano: «Ero disperata e vivevo nell'incertezza del destino. Il velo è simbolo di libertà»
"Quando vado in giro sento gli occhi della gente addosso, non so se mi riconoscono o se mi guardano semplicemente per il velo. Ma non mi dà particolarmente fastidio. Sento la mia anima libera e protetta da Dio. Per me il mio velo è un simbolo di libertà". "In metro o in autobus credo colpisca il fatto che sono italiana e vestita così - ha aggiunto -. Sento dentro che Dio mi chiede di indossare il velo per elevare la mia dignità e il mio onore, perché coprendo il mio corpo so che una persona potrà vedere la mia anima".
"Ho sentito il bisogno di andare e mettermi in gioco aiutando l'altro nel concreto. L'idea di continuare a studiare e rimanere qui non mi andava, volevo fare un'esperienza vera, per crescere e per aiutare gli altri". Così Silvia Romano ha raccontato perché ha deciso di partire per l'Africa. "Sono sempre stata compassionevole, molto sensibile nei confronti dei bambini, delle donne maltrattate, ho sempre sentito molta empatia, - ha aggiunto - ma il passo successivo, quello di agire davvero, di rendermi utile all'altro con l'azione l'ho fatto solo alla fine dell'università".
Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Luglio 2020, 15:30
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