Seregno, il sindaco arrestato e i voti assicurati col porta a porta: "Chiarirò tutto"

Seregno, il sindaco arrestato e i voti assicurati col porta a porta: "Chiarirò tutto"

di Salvatore Garzillo
Nelle carte dell'inchiesta che ha portato all'arresto del sindaco di Seregno il gip scrive che Antonino Lugarà, l'uomo nella zona grigia tra politica e ndrangheta, ha organizzato un «vero e proprio porta per il sostegno elettorale di Edoardo Mazza». Un lavoro ben fatto, perché l'azzurro Mazza quelle elezioni le ha vinte. E proprio per questo, una volta conquistata la poltrona, Lugarà ha iniziato a pretendere la sua contropartita: una variante al piano regolatore che gli consentisse di costruire un supermercato in un'area destinata al parcheggio autobus. Il sindaco Mazza, memore dell'aiuto ottenuto e consapevole delle amicizie pericolose di Lugarà, esegue l'ordine e comunica la modifica con una telefonata: «Ogni promessa è debito».

Del resto l'imprenditore la sua parte l'aveva fatta, come dimostrano le intercettazioni: «Ciao Marco, sei andato a votare?», chiede a un elettore. «Si, sono andato stamattina presto». E Lugarà: «Cosa hai votato, Forza Italia? E tuo padre?». Marco lo rassicura sul suo voto e sul fatto che anche i genitori hanno messa la crocetta al posto giusto. Non basta a rassicurare Lugarà, che insiste facendo cenno al controllo dell'avvenuto voto per Mazza. A Lugarà è attribuita una «inusuale capacità di persuasione e di controllo dei pubblici ufficiali» e sebbene sia considerato l'uomo vicino alle cosche, non gli è contestata l'aggravante mafiosa.

Mazza ha due facce: spaccone sui social, zerbino con l'imprenditore. Quando ha aperto la porta ai carabinieri è svenuto. Lugarà, invece, quando sono andati a prenderlo non ha fatto una piega. Lui è in carcere, Mazza ha ottenuto i domiciliari e ieri ha fatto sapere attraverso il suo legale che chiarirà tutto.
Promesse di chiarimento anche da parte di Giuseppe Carrello, l'impiegato della procura di Monza indagato e ai domiciliari per rivelazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento personale. «Non c'è stata malafede nella violazione del segreto d'ufficio».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Settembre 2017, 08:36
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