Tutti i partecipanti ai funerali di Stefania Pivetta e Giulia Maja, madre e figlia di 56 e 16 anni, uccise da Alessandro Maja il 4 maggio scorso a Samarate (in provincia di Varese), hanno potuto firmare le bare, poste sul sagrato della chiesa, al termine della cerimonia. Una scelta della famiglia Pivetta, per l'estremo saluto alle due vittime del duplice omicidio di un papà e marito, ancora senza un vero movente.
«Tutto ciò che ci è successo ci è caduto addosso come un macigno, abbiamo sentito tre coltellate nel petto, una per Stefi, una per Giulia e quella più dolorosa per Nicolò». Queste le parole, questo pomeriggio a Samarate, di Giulio Pivetta, a margine dei funerali della figlia Stefania e della nipote Giulia, uccise dal genero. «Speriamo che dall'alto lo proteggano e gli diano la forza di andare avanti», ha proseguito Pivetta riferendosi al nipote ancora in rianimazione, «Stefania era una figlia generosa, con entusiasmo per la vita, tanti interessi e passione», ha aggiunto, «Giulia, il mio angelo, era una ragazza dolce e semplice, con una sensibilità fuori dal comune». Poi ha concluso: «pregate perché Nicolò possa rimettersi al più presto, le mie lacrime sono quasi finite, spero possano essere di gioia per il suo ritorno a casa»
Centinaia di persone hanno partecipato nella chiesa della Santissima Trinità di Samarate (Varese) ai funerali.
Ultimo aggiornamento: Sabato 14 Maggio 2022, 19:59
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