Ruby Ter, le Olgettine tutte assolte: ecco perché. L'errore fatale della Procura

Secondo i giudici le ragazze andavano ascoltate in veste di indagate e non di testimoni

Ruby Ter, le Olgettine tutte assolte: ecco perché. L'errore fatale della Procura

di Domenico Zurlo

Le cosiddette 'Olgettine', le ragazze finite sotto accusa per falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari nel processo Ruby Ter - che ha visto l'assoluzione di Silvio Berlusconi e di altre 28 persone nel processo a Milano - andavano ascoltate in veste di indagate e non di testimoni: questo 'errore' della procura fa venire meno sia la falsa testimonianza che la corruzione in atti giudiziari. È in sintesi la motivazione con cui i giudici della settima sezione penale del tribunale di Milano hanno assolto tutti gli imputati.

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Perché le Olgettine sono state assolte?

«La falsa testimonianza può essere commessa solo da chi legittimamente riveste la qualità di testimone. Se viene assunto come 'testimone' un soggetto che non poteva rivestire tale qualità perché sostanzialmente raggiunto da indizi per il reato per cui si procede o per altro ad esso connesso, la possibilità di punirlo per dichiarazioni false è esplicitamente esclusa» si spiega nella nota.

La corruzione in atti giudiziari «sussiste solo quando il soggetto corrotto sia un pubblico ufficiale.

Per giurisprudenza costante, la persona che testimonia assume un pubblico ufficio e le Sezioni Unite della Cassazione hanno chiarito che il giudice chiamato ad accertare la fattispecie correttiva deve verificare se il dichiarante che si assume essere stato corrotto sia stato o meno correttamente qualificato come testimone» si spiega.

«Poiché le persone chiamate a rendere dichiarazioni nei processi Ruby 1 e Ruby 2 andavano correttamente qualificate come indagate di reato connesso e non testimoni, non solo non è configurabile il delitto di falsa testimonianza ma neppure il reato di corruzione in atti giudiziari, mancando la qualità di pubblico ufficiale (nella specie testimone) in capo al 'corrotto'. Se il soggetto che si assume come corrotto non può qualificarsi come pubblico ufficiale e dunque manca un elemento costitutivo del delitto corruttivo, giuridicamente quest'ultimo non può sussistere nemmeno nei confronti dell'ipotizzato corruttore, nel caso di specie Berlusconi. Infatti, la corruzione in atti giudiziari presuppone necessariamente un accordo tra il pubblico ufficiale corrotto e il corruttore». 

 

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Febbraio 2023, 13:49
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