Ruby Ter, la sentenza a metà febbraio. L'avvocato di Berlusconi: «Non c'è corruzione». La replica del pm

Ruby Ter, la sentenza a metà febbraio. L'avvocato di Berlusconi: «Non c'è corruzione». La replica del pm

Processo Ruby Terè il giorno di arringhe e repliche e ci si avvicina alla fine del processo. Quest'oggi hanno parlato in aula al procedimento - che vede l'ex premier Silvio Berlusconi sul banco degli imputati - sia il pm Luca Gaglio, sia l'avvocato Franco Coppi, che difende proprio il Cavaliere. Il 25 gennaio ci saranno le repliche delle difese e il 15 febbraio la camera di consiglio per il verdetto. La Procura ha chiesto condanne per 28 dei 29 imputati, tra cui Berlusconi e la stessa Karima El Mahroug (chiesti per lei 5 anni e una confisca da 5 milioni). Il 15 febbraio, dopo oltre 6 anni dall'inizio del processo (gennaio 2017), arriverà la sentenza.

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Avv. Coppi: «Berlusconi sia assolto»

«La nostra richiesta è che il Dottor Berlusconi venga assolto perché il fatto non sussiste, noi non neghiamo che abbia versato denaro alle persone coinvoltre nei processi Ruby uno e due, ma continuiamo a sostenere che non l'abbia fatto per finalità corrutive»,ha esordito il professore Franco Coppi nella sua arringa nel processo milanese a carico del leader di Fi e altre 28 persone per il caso Ruby ter. Già ad ottobre era intervenuto per chiedere l'assoluzione l'altro legale del Cavaliere, l'avvocato Federico Cecconi. La tesi della difesa, infatti, è che quei versamenti alle ex ospiti delle serate di Arcore sono stati effettuati per aiutare le ragazze e per risarcirle dei danni a loro causati dallo scandalo mediatico. 

 

«Le ragazze non erano testimoni, non c'è corruzione»

Le ragazze ex ospiti delle serate di Arcore «non avrebbero mai potuto assumere la qualità di testimoni» e quindi, quando si sono sedute sul banco dei testi nei processi Ruby 1 e 2, non avevano la qualifica di «pubblico ufficiale», ha aggiunto Coppi che con un intervento, durato circa mezz'ora, ha chiesto l'assoluzione per Silvio Berlusconi, imputato per corruzione in atti giudiziari nel Ruby ter, sia facendo riferimento al merito (non ha corrotto le ragazze ma le ha aiutate, è la tesi difensiva) che a questioni giuridiche.

«Siamo convinti che la valutazione di queste questioni porti ad ignorare tutte le problematiche in fatto», ha aggiunto il professore. I giudici del processo, infatti, a novembre 2021 con un'ordinanza hanno dichiarato inutilizzabili tutti i verbali delle ragazze resi nei processi Ruby (le presunte false testimonianze), perché in sostanza le giovani, secondo il Tribunale, andavano già indagate dal marzo 2012 e sentite in aula con la garanzia dei testi assistiti da avvocati, cosa non avvenuta. «Se tutte queste promesse e versamenti di denaro contestati - ha chiarito Coppi - sono stati fatti a persone che non erano testimoni, che non erano pubblici ufficiali il reato di corruzione non si integra».

Cosa ha detto l'avvocato Coppi

«La qualità di teste si acquista con la citazione», ha aggiunto il legale, ossia quando la persona viene convocata per deporre. E ha respinto, dunque, la tesi dell'accusa secondo cui le ragazze sarebbero state testi già nell'autunno 2011 (prima di quando andavano indagate, stando all'ordinanza) quando erano state indicate nelle liste testi dei processi. «Mi concentrerò solo su alcune tesi di rincalzo o subordinate - ha esordito il difensore - soprattutto di natura giuridica, perché siamo convinti che la valutazione di queste questioni porti ad ignorare tutte le problematiche in fatto».

Oggi ha parlato anche la difesa di Giovanna Rigato, una delle cosiddette 'ex olgettine', e si sono conclusi quindi gli interventi difensivi. «È stata aiutata per molto tempo dal dottor Berlusconi - ha detto il legale di Rigato - e quindi ha ritenuto di godere di un diritto di prelazione per essere aiutata ancora».

Il riferimento è al processo in cui è imputata a Monza per tentata estorsione ai danni del Cavaliere. Nell'udienza di ottobre l'avvocato Cecconi, altro legale di Berlusconi, aveva spiegato che non c'è alcun «germoglio» di un presunto accordo corruttivo tra l'ex premier e le ragazze, a cui il leader di FI ha dato soldi «come ristoro» per i danni dello scandalo mediatico e che, poi, in alcuni casi, per la difesa, hanno pure tentato di ricattarlo. 

Il pm: «Difesa Cav vuole dribblare le prove»

«La difesa di Berlusconi chiede una sentenza con cui si eluda in tutti i modi il merito, ossia le prove che la Procura ha raccolto, vuole una sentenza scollata dalla prova, vuole una sentenza che dribbli in tutti i modi le prove raccolte», ha affermato il pm Luca Gaglio in fase di repliche, dopo l'intervento dell'avvocato Coppi. Il riferimento del pm è alla tesi difensiva legata all'ordinanza dei giudici del novembre 2021 con cui i giudici della settima penale avevano dichiarato inutilizzabili tutti i verbali resi dalle ragazze. «Questo processo è durato 6 anni, non 12 anni come detto dalle difese, è stato molto lungo per i rinvii per il Covid, ma anche per le richieste di impedimento dell'imputato Berlusconi», ha aggiunto Gaglio.

Il pm nelle sue repliche, con a fianco l'aggiunto Tiziana Siciliano, ha ricordato che la Procura ha chiesto la revoca dell'ordinanza dei giudici sull'inutilizzabilità dei verbali delle ragazze che potrebbe far cadere le accuse per una ragione tecnico-giuridica. Ma proprio su questo punto, per contrastarlo, i pm hanno esposto le loro tesi nelle repliche. «La consapevolezza delle ragazze di essere testimoni emerge chiaramente dalla prove raccolte, dicevano 'andiamo in Procura' quando erano arrabbiate», ha spiegato ancora il pm. Tra l'altro Gaglio ha fatto notare, facendo riferimento alle considerazioni del difensore Cecconi su presunti ricatti da parte di alcune ragazze, che non c'è stata, però, «alcuna denuncia, alcun esposto, solo nei confronti di Rigato è stato presentato». 


Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Marzo 2023, 21:35
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