«Un uomo mi disse: basta una punturina...». Anche Barbara Guerra aveva paura
Polanco nelle scorse settimane è stata ascoltata anche nell'ambito dell'inchiesta aperta dalla Procura di Milano sulla misteriosa morte di Imane Fadil, la modella di origini marocchine che era una delle testimoni chiave dei processi sul caso Ruby, e che è deceduta lo scorso 1 marzo. Tra le ipotesi della morte anche un sospetto avvelenamento. Polanco, in quella occasione, di fronte agli inquirenti, saputo della morte di Fadil, avrebbe esclamato: «No, il polonio».
Con i cronisti la giovane ex showgirl ha precisato di non avere «mai detto che è stato Putin e di essere stata minacciata. Sono state scritte tante bugie». Allo stesso tempo, però, la giovane ha aggiunto che «è molto strano che ancora non si sia scoperto cosa è stato a farla morire, certo che ti viene l'ansia, mi è dispiaciuto tanto per lei, è una cosa assurda e mi sono fatta tante idee». Rispondendo alle domande, la giovane ha detto ancora che «magari la mia posizione non è diversa dalla sua», anche se lei è imputata mentre Fadil fu testimone chiave nell'indagine.
La stessa Polanco, tuttavia, ha fatto capire, che potrebbe, davanti ai giudici, modificare la versione sulle 'cene eleganti' resa da lei, come dalle altre olgettine, nel processo Ruby Bis.
Una versione che secondo l'accusa sarebbe stata fornita dalle ragazza in cambio di denaro da parte di Berlusconi. «Può darsi che la mia versione sarà diversa, sono cresciuta, adesso mi sento una donna ho dei figli e voglio dire la verità, nel tempo possono cambiare tante cose» ha spiegato l'ex showgirl ai cronisti. «Io ho cambiato vita, voglio avere una vita nuova e chiudere questa cosa» ha concluso.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Aprile 2019, 17:17
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