Rifiuti illeciti dalla Campania al Nord: blitz e 20 arresti. Le intercettazioni: «La merda diventa oro...»

Rifiuti illeciti dalla Campania al Nord: blitz e 20 arresti. Le intercettazioni: «La merda diventa oro...»
Una vasta operazione contro lo smaltimento illecito di rifiuti tra il Nord e il Sud Italia è stata completata dalle prime ore di questa mattina: le regioni coinvolte sono Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Campania. I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Milano hanno eseguito un'ordinanza di misura cautelare e decreto di sequestro preventivo emessi dal gip del Tribunale di Milano su richiesta della Dda nei confronti di un'organizzazione ritenuta responsabile di traffico illecito di rifiuti, realizzazione di discariche abusive e intestazione fittizia di beni, che avrebbe smaltito illecitamente circa 10.000 tonnellate di rifiuti.

Aggredita e violentata in strada, poi la scoperta choc: lo stupratore era suo figlio


PUZZA E TOPI PRIMA DI MAXIROGO I rifiuti stoccati illegalmente in un deposito in via Chiasserini a Milano, che lo scorso ottobre ha preso fuoco con il fumo visibile per giorni anche dal centro della città, «emanavano un odore incredibile, c'erano dei topi». Così li ha descritti Massimo Sanfilippo, titolare della Winsystem Group Srl - società al centro di un maxi traffico di rifiuti da nord a sud svelato dal blitz del Noe - in un interrogatorio dopo l'arresto dello scorso febbraio nella prima tranche dell'inchiesta, scaturita proprio dal maxi rogo.

«Ho accettato di ricevere questo carico - ha spiegato Sanfilippo nel verbale riportato nell'ordinanza del gip Giusi Barbara - ma quando il camion è arrivato ho verificato che i rifiuti erano diversi da quelli che si era impegnato a conferirmi (un'azienda di Napoli, ndr) ed emanavano un odore incredibile, c'erano dei topi e quindi ho detto all'autista di riportarsi via quella roba (...) Quella roba lì l'ho vista tempo dopo in via Chiasserini». 

"LA MERDA DIVENTA ORO" «La merda è diventata miniera». «La merda è oro». È così che, intercettati, due degli arrestati nel blitz dei carabinieri del Noe descrivevano in sintesi il business di un maxi traffico illecito di rifiuti, che viaggiavano da Sud a Nord e venivano stoccati in discariche abusive in Lombardia e Veneto. I dialoghi emergono dall'ordinanza cautelare firmata dal gip di Milano Giusi Barbara.

«Pensa te cosa ho trovato, ho trovato la ... la merda è diventata miniera», diceva lo scorso luglio Maurizio Assanelli, titolare di una ditta di autotrasporti al fratello Stefano, anche lui finito in carcere e che gli rispondeva: «La merda è oro». E il primo ancora: «È diventata oro, pensa che lavoro (...) questa è proprio rifiuti c'è dentro di tutto». Per gli inquirenti i due discutevano proprio «dei rilevanti e rapidi ricavi derivanti dai loro trasporti illeciti di rifiuti». 


OLTRE UN MILIONE DI PROFITTI La cifra dei profitti sarebbe di oltre un milione di euro, incassati in pochi mesi con un vasto traffico illecito di rifiuti, provenienti in particolare dalla Campania e gestiti in discariche abusive in Lombardia e Veneto. Il blitz è stato portato a termine dai carabinieri del Noe di Milano, coordinati dai pm Donata Costa e Silvia Bonardi, ed ha portato a 20 arresti (12 in carcere e 8 ai domiciliari). Un'indagine che è la prosecuzione di un'altra che a febbraio aveva portato a 15 arresti e che era partita dall'incendio del deposito rifiuti di via Chiasserini a Milano del 14 ottobre 2018, da cui si era sollevata una colonna di fumo visibile dal centro della città. 

La nuova tranche vede al centro la «Winsystem Group Srl, detentrice e intermediaria nella gestione illecita dei rifiuti che venivano illegalmente stoccati nei capannoni di Pontevico, Gessate, Torbole Casaglia, Tabellano, Verona, Meleti». Società amministrata da Massimo Sanfilippo, già arrestato mesi fa e che ha collaborato. Sette le discariche sequestrate negli ultimi mesi ed è stato disposto un sequestro di quasi 400mila euro. 

IL GIP: SISTEMA CRIMINALE/IMPRENDITORIALE Era una «organizzazione di tipo imprenditoriale, dedita in modo continuativo all'attività di cessione, ricezione, trasporto e stoccaggio di rifiuti» quella scoperta dalle iniziali indagini della Procura di Torino poi trasmesse a Milano e che oggi hanno portato a 20 arresti (12 in carcere e 8 ai domiciliari) e che ruota attorno alla Winsystemgroup e al suo «dominus» Massimo Sanfilippo. Indagini che sono la prosecuzione di un'altra inchiesta per la quale a febbraio erano stati arrestati in 15 e che era partita dall'incendio del deposito rifiuti di via Chiasserini a Milano del 14 ottobre 2018, da cui si era sollevata una colonna di fumo visibile dal centro della città.

A parlare di «organizzazione di tipo imprenditoriale» è stato il gip Giusy Barbara nell'ordinanza di custodia cautelare nella quale ricostruisce il nuovo capitolo di un «articolato sistema criminale, che vede i produttori di rifiuti conferirli ad aziende (...) formalmente munite di autorizzazioni al loro trattamento, ma in realtà operanti in un regime di illegalità».
Tali società, secondo la ricostruzione del giudice, avrebbero «reperito, tramite intermediari, capannoni industriali», poi «stipati di rifiuti senza alcuna autorizzazione (...) e precauzione per la salute e l'incolumità pubblica». Inoltre, si legge nel provvedimento, la movimentazione dei rifiuti sarebbe stata «affidata a operai extracomunitari, assunti in nero e disponibili a svolgere l'attività illegale per un compenso orario modesto».

Ultimo aggiornamento: Martedì 4 Giugno 2019, 16:14
© RIPRODUZIONE RISERVATA