Chi porta a casa dei milanesi colazioni e spuntini, pranzi e cene, pedalando su due ruote di inverno e d'estate, sotto pioggia e solleone, ha diritto a un luogo dove riposare, a un bagno pubblico e a un posto per rifocillarsi, senza contare a un aggiornamento sulle norme del codice della strada. E anche a imparare la lingua italiana, dato che in gran parte si tratta di lavoratori stranieri.
Un'ovvietà? Forse. Ma ieri il consiglio comunale ha approvato un emendamento di bilancio che mette in fila queste necessità primarie. Sono stati 25 i favorevoli e 8 contrari con due consiglieri di maggioranza come primi firmatari, i democratici Daniele Nahum e Natascia Tosoni. Si va spazi di sosta e ristori con servizi igienici a corsi di sicurezza stradale e di lingua italiana. Il testo, così come modificato dopo alcuni subemendamenti, chiede alla Giunta di «attivarsi, anche presso gli enti superiori e competenti, per valutare le migliori modalità giuridiche e organizzative per poter costruire e realizzare un elenco dei rider operanti in città, come un albo, la cui iscrizione sarà su base volontaria, atto a garantire dei servizi erogati gratuitamente dal Comune».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Giugno 2022, 07:45
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