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Ragazzo autistico scomparso da 3 anni ritrovato a Milano, la mamma: «È un miracolo»
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Per tre anni Regina Schramm-Saraie ha atteso un messaggio, una qualsiasi notizia su suo figlio, Arian, un ragazzo autistico scomparso il 9 novembre 2015. Venerdì pomeriggio la buona notizia è arrivata. La polizia ha chiamato la donna al telefono: «Arian, suo figlio, è vivo e vegeto e sta bene».
Il venticinquenne era scomparso tre anni fa. Il ragazzo era arrivato a Pieve Emanuele, in provincia di Milano. Si era spacciato per un italiano, Antonio Gallo, e lì ha vissuto, in una struttura di cura, per tre anni. E complice la sua capacità di parlare bene tre lingue, tra cui l'italiano, Arian era diventato "Antonio". Fino a qualche giorno fa, quando un operatore lo ha riconosciuto (in una foto di persone scomparse) e ha avvisato la famiglia.
«Sono così eccitata e felicissima. È un vero miracolo di Natale per noi - dice la madre -. Ma ho sempre avuto la sensazione che fosse vivo».
Perfino la sorella di Arian, Roxana, non ci credeva davvero venerdì, come racconta il sito austiaco Kurier. «È la migliore notizia che uno possa immaginare», dice la ventunenne. La speranza che questo giorno arrivasse, infatti, non ha mai abbandonato la famiglia. «Siamo sempre stati convinti che fosse da qualche parte».
Ma perché Arian è sparito nel nulla? Voleva fare una vacanza, soprire il mondo, racconta la sua famiglia. Il 9 novembre, Arian è stato visto per l'ultima volta in un centro di cura a Vienna-Währing . Poi è svanito nel nulla.
Il 12 novembre 2015, tre giorni dopo la sua scomparsa a Vienna , Arian si trova in stato confusionale a Pieve Emanuele, vicino a Milano, e viene portato in ospedale. Al giovane viene diagnosticata per la prima volta una psicosi. Successivamente, viene ospitato dai servizi sociali di Milano in una comunità per persone autistiche. E lì finge di essere Antonio Gallo . Tutti i tentativi di scoprire la vera identità di Arian falliscono.
Mercoledì arriva la svolta. Arian è agitato perché il ragazzo con cui divide la stanza è andato a casa per Natale. A raccontarlo è uno degli operatori della struttura. Le domande si fanno incalzanti, finché Arian,m alias Antonio, decide di dire il suo vero nome. E a quel punto parte la telefonata alla polizia. Agli investigatori basta poco e la notizia arriva alla mamma, Regina. Arian tornerà a casa.
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