Protesta per i disagi ferroviari: i pendolari di Trenord manifestano alla stazione Garibaldi

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«È sempre troppo tardi». È questo lo slogan scritto sui cartelli che i pendolari lombardi stringono tra le mani durante il presidio organizzato da diversi comitati di viaggiatori alla stazione di Porta Garibaldi di Milano. «È sempre troppo tardi per comprare nuovi treni e fare nuove assunzioni in Trenord - lamentano i pendolari dopo l'annuncio da parte dell'azienda di un nuovo piano di investimenti per carrozze e assunzioni - Oggi siamo qui per dimostrare che le cose in questa regione non funzionano».

«Dopo il disastro di Pioltello - raccontano ancora i viaggiatori - la situazione non è migliorata, anzi, è peggiorata: il senso di sicurezza che viviamo è stato compromesso. Per non parlare delle continue soppressioni: a marzo ci sono state oltre 700 soppressioni e 349 variazioni di percorso. È inconcepibile in una regione dove si muovono migliaia di persone sui treni». Alla Regione Lombardia e alle aziende ferroviarie i pendolari chiedono «i maggiori sforzi finanziari possibili» non solo per lo stato della manutenzione delle carrozze ma anche per la sicurezza dei viaggiatori: «Non è possibile che il capotreno abbia paura di essere aggredito mentre chiede il biglietto o i passeggeri abbiano timore a prendere i treni negli orari non di punta», racconta Silvia, che viaggia ogni giorno sulla linea di Varese. Al presidio, a cui hanno partecipato più di cinquantina pendolari, anche il neoconsigliere regionale Pd, Pietro Bussolati: «Sono qui in sostegno ai pendolari. Non capisco la boutade sui voucher autostradali» proposta dal governatore Attilio Fontana, spiega Bussolati. «Quelle risorse dovrebbero essere messe a disposizione dei viaggiatori e per l'integrazione tariffaria, che consenta una più agevole fruizione del servizio pubblico?, ha concluso il consigliere. Anche per un viaggiatore della linea di Busto Arsizio »l'idea dei voucher è agghiacciante. Paghiamo penali per la qualità dell'aria e loro ci propongono di metterci in auto per venire a lavorare: è il metodo sbagliato«.

Poco prima che i manifestanti si avviassero ai binari per prendere il treno, il tabellone dell'atrio della stazione è andato in black out: »è un segno«, hanno detto scoraggiati i pendolari.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Aprile 2018, 20:08
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