Banda dei testamenti falsi: sceglievano anziani ricchi e soli per incassare l'eredità, almeno 14 casi

Banda dei testamenti falsi: sceglievano anziani ricchi e soli per incassare l'eredità, almeno 14 casi

di Salvatore Garzillo

 L’hanno chiamata la “banda dei testamenti falsi” perché realizzava documentazioni fasulle con le ultime volontà di persone morte senza eredi per incassarne l’eredità. Per trovare le vittime i truffatori leggevano con attenzione le pagine di cronaca nera in mezza Italia, non solo in Lombardia e stilavano le loro liste. La procura ha indagato sei persone con l’accusa di truffa aggravata, falsità in testamento, falso ideologico e falso materiale in atto pubblico. Tra queste c’è Giuseppe Marra, avvocato calabrese a cui viene contestato di aver cercato di impadronirsi dei beni di un 70enne milanese trovato morto a casa sua nel 2018, sei mesi dopo il decesso. Uno straziante dramma della solitudine che per la banda era un grande affare. Quell’uomo solo, per cui nessun parente si è fatto avanti, aveva un piccolo tesoretto che la gang avrebbe portato via con uno stratagemma collaudato.

I truffatori attendevano la nomina del curatore dell’eredità e a quel punto - secondo quanto scrivono gli inquirenti - «si materializzava improvvisamente il legale Marra di Reggio Calabria, il quale riferiva di rappresentare un procuratore dell’erede designato». Il finto erede scelto viveva sempre negli Stati Uniti ed era nominato con un testamento del 1999 «redatto a New York dal notary public Carmine J. Guadagno». Nei giorni scorsi la procura ha disposto il sequestro d’urgenza dei beni per un valore di circa un milione di euro. Ma si indaga su 14 casi; oltre a quelli “milanesi” le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Maura Ripamonti, si concentrano su altri 9 episodi dal 2010 in Emilia Romagna, Sicilia, Piemonte, Veneto, Puglia e San Marino.


Ultimo aggiornamento: Domenica 11 Aprile 2021, 22:15
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