Pinguini Tattici Nucleari, tre sold out al Forum: «Siamo ibridi e il pubblico riflette la nostra musica "variegata"»

Pinguini Tattici Nucleari, tre sold out al Forum: «Siamo ibridi e il pubblico riflette la nostra musica "variegata"»

di Francesca Binfarè

I bergamaschi Pinguini Tattici Nucleari hanno fatto strike. La parte indoor (14 date) del loro Dove eravamo rimasti tour è andata tutta sold out. Il ventisettenne Riccardo Zanotti, voce, compositore e autore di tutti i testi della band, e i suoi compagni di avventure Elio Biffi, Nicola Buttafuoco, Matteo Locati, Simone Pagani e Lorenzo Pasini chiudono la prima tranche del tour con tre date - ovviamente esaurite - al Forum di Assago, stasera, mercoledì 6 e giovedì 7 luglio. È proprio Riccardo Zanotti a raccontare l’emozione di una tournée a lungo attesa. Il gruppo era già lanciatissimo ma con Ringo Starr e il terzo posto a Sanremo 2020 è stato un successone. Poi è arrivato il Covid: tour sospeso, siete ripartiti da poco.

Da quanto tempo aspettate di suonare al Forum?

«Dal settembre 2019. Milano ha un sapore speciale e diverso proprio per questo: quando avevamo annunciato la nostra prima data al Forum non avevamo la certezza di riempirlo, non avevamo ancora fatto Sanremo. Avevamo la paura folle di fare un buco nell’acqua: arrivare qui con tre date, sold out da più di un anno, ci rende orgogliosi».

Che Pinguini arrivano stasera?

«Siamo ibridi. È ibrido tutto ciò che facciamo, con un tour indoor e poi all’aperto. Le date sono tante per la nostra voglia di suonare ma soprattutto per il rispetto che dobbiamo ai fan (preferisco chiamarli estimatori) che hanno comprato il biglietto ancora prima di Ahia! La scaletta del concerto è ibrida, tra nuovi successi e brani del 2013, 2014. C’è Giovani Wannabe, una canzone di un mese fa.

C’è una commistione di "epoche pinguine" cui il pubblico nei live finora ha risposto bene. La nostra carriera è ibrida: abbiamo attraversato diversi generi, abbiamo un’identità varia e i fan vengono da differenti background. Il pubblico riflette la nostra musica variegata».

La scaletta delle tre serate varierà?

«Capitano sempre cose diverse, quando suoni davvero. È assurdo pensarlo per i ragazzi abituati a sentir partire una base, ma se suoni puoi attaccare qualsiasi canzone. A Roma abbiamo cantato Venditti, e il pubblico con noi. Ospiti non saprei. Siamo estemporanei, non ci prepariamo mai queste cose».

Giovani Wannabe è il vostro tormentone?

«È il tormentone dei tormentati. Io sono un privilegiato perché faccio il lavoro dei miei sogni ma i giovani d’oggi sono un po’ vessati, descritti come svogliati, che non rispettano gli anziani, che cercano di cambiare la società dal punto di vista del gender, della sessualità. Mi sembrava di essere schiacciato e quindi è nata una canzone molto leggera che parla di noi, dei giovani, dell’estate che è la stagione della gioventù. Viviamo in una società che non ci vuole mica tanto, allora chiudiamo gli occhi e viviamo come vogliamo».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 4 Luglio 2022, 07:46
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