Adescava on line e violentava bambine: vietato Internet al pedofilo

Niente più internet e social network e dovrà anche stare lontano almeno un chilometro dai luoghi normalmente frequentati dai minori. Questa la decisione del tribunale nei confronti del pedofilo recidivo

Adescava on line e violentava bambine: vietato Internet al pedofilo

Niente più internet, né per comunicare, né sui social. Questa la decisione presa dal tribunale di Milano nei confronti di un 57enne italiano, che dal 21 aprile è un sorvegliato speciale. E dovrà anche stare lontano almeno un chilometro dai luoghi normalmente frequentati dai minori. Una decisione presa nei confronti di un pedofilo beccato con materiale pedopornografico, volta a contrastare le sue azioni. 

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Si tratta di un'azione di contrasto alla pedopornografia dei poliziotti della divisione anticrimine. L'uomo, infatti, è ritenuto responsabile di numerosissimi episodi di adescamento e violenza sessuale in danno di ragazzine di età compresa tra i 10 e i 13 anni, nonché di detenzione di materiale pedopornografico. Il 57enne avrebbe anche adescato diverse giovani vittime sui social network in diverse città del nord Italia tra cui Milano, Padova e Genova.

Contro l'uomo, pregiudicato per reati di violenza sessuale in danno di minori, detenzione e scambio di materiale pedopornografico, è scattata la misura preventiva perché intratteneva con i minorenni conversazioni inizialmente incentrate sulla creazione di amicizie online, nell'intento di carpire la fiducia e di instaurare con loro un rapporto di confidenza. Tutto questo con l'obiettivo di avanzare loro richieste di fotografie in pose esplicitamente pornografiche o tentando addirittura di incontrarle.

La pericolosità sociale del 57enne è confermata anche dal fatto che, nonostante abbia trascorso un lungo periodo in carcere a seguito di una condanna per gli stessi reati, dopo la scarcerazione ha continuato a tenere le stesse identiche condotte adescatrici nei confronti di soggetti minorenni, affinando le tecniche abitualmente utilizzate. 

Oltre all'azione personale, nell'ultimo periodo l'uomo era entrato in contatto con altri soggetti adulti con le medesime pulsioni e perversioni, intrattenendo con loro una regolare corrispondenza telematica finalizzata allo scambio di informazioni e di materiale pedopornografico, creando quindi una vera e propria rete criminale finalizzata all'adescamento di minorenni. Da lì la decisione del questore Giuseppe Petronzi di procedere con la sorveglianza speciale per tre anni.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Aprile 2022, 18:49
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