«Assessore o assesora», al Comune di Milano parità di genere nelle comunicazioni ufficiali
La giunta comunale ha approvato le linee guida per aggiornare i testi amministrativi e le comunicazioni istituzionali. É prevista anche l'istituzione di un tavolo permanente che ha il compito di diffondere nella compagine comunale, a tutti i livelli, una maggiore consapevolezza del divario di genere e una cultura linguistica appropriata. «Per concepire questa delibera, che recepisce una giusta e a lungo ignorata legge nazionale, nessuna importante ed urgente questione è stata trascurata - ha commentato l'assessora con delega alle Risorse umane, Cristina Tajani - diamo la giusta visibilità alle donne dell'ente che, essendo la maggioranza, tanta parte hanno nella buona reputazione del Comune di Milano e nella sua innovatività. Scrivere la realtà per quella che è un tema di giustizia, nulla di più». La delibera secondo l'assessore alla Partecipazione, Lorenzo Lipparini, «affronta il tema della discriminazione, a partire dagli aspetti linguistici, rende visibile e valorizza il ruolo delle donne che lavorano e si relazionano al Comune».
È di qualche settimana fa la direttiva firmata dal ministro della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, e dal sottosegretario con delega alle Pari Opportunità, Vincenzo Spadafora, che impone nuove regole nel lessico della burocrazia per rispettare la parità di genere. «Utilizzare in tutti i documenti di lavoro (relazioni, circolari, decreti, regolamenti, ecc.) termini non discriminatori - prevede la direttiva - meglio quindi l'uso di sostantivi o nomi collettivi che includano persone dei due generi: avanti con la parola persone al posto di uomini».
Ultimo aggiornamento: Domenica 4 Agosto 2019, 17:29
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