«Nessuna rapina. Non eravamo in quei luoghi. Non siamo noi». Queste in intesi le dichiarazioni rese al giudice dai tre rapper accusati di 4 rapine e arrestati la scorsa settimana.
Ieri Amine Ez Zaaraoui, noto come Neima Ezza, 20 anni e Samuel Matthew Dhahri, detto Samy, 19 anni, così come aveva già fatto sabato il loro rapper Baby Gang, nome d’arte del ventenne Zaccaria Mouhib, hanno negato di aver commesso le rapine contestate in un’inchiesta della Procura, che nei giorni scorsi ha portato all’arresto dei tre giovani.
I due si trovano agli arresti domiciliari e ieri sono stati sentiti dal gip Manuela Scudieri nell’interrogatorio di garanzia. Gaia Scovazzi, legale Neima Ezza, ha consegnato video e fotografie tratte dal profilo Instagram del ragazzo che proverebbero che «non era sul luogo delle due rapine» contestate: una in concorso con Samy (del 22 maggio, bottino due collanine d’oro strappate dal collo di un ragazzo) e un’altra assieme a Baby Gang, secondo la Procura, ma che il gip per quest’ultimo non ha riconosciuto. Agli atti, ha fatto notare la difesa di Neima, ci sono solo i riconoscimenti delle vittime «non validi» perché effettuati «praticamente solo con le foto degli indagati».
Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Gennaio 2022, 08:52
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