In Darsena e sui Navigli più decibel che allo stadio. I residenti scrivono al sindaco

In Darsena e sui Navigli più decibel che allo stadio. I residenti scrivono al sindaco

di Simona Romanò
Movida spaccatimpani, dalla Darsena alle sponde dei Navigli. Fra la musica dei locali con gli amplificatori anche nei dehors, il vociare, gli schiamazzi del popolo della notte si sfiorano nelle serate del divertimento gli 85 decibel di rumore: ovvero un livello superiore al tetto massimo di rumore concesso per i mega-concerti nello stadio di San Siro, 80. E durante le kermesse che animano l’intera area va pure peggio: i decibel schizzano a oltre 90. È la denuncia dei residenti del comitato Navigli, che hanno effettuato dei sopralluoghi “armati” di fonometro.

Il fracasso rilevato è da stadio, con decibel fuorilegge da piazza XXIV Maggio a viale Gorizia fino a viale Gabriele D’Annunzio, ben oltre la soglia stabilita per legge nelle zone residenziali: 50-55 decibel di notte, 60-65 di giorno. E con l’arrivo dell’estate regnerà il caos, tanto che gli abitanti sono sul piede di guerra e hanno indetto stasera un’assemblea pubblica. «Il nostro diritto alla quiete e al sonno non è tutelato - attacca Gabriella Valassina, rappresentante del comitato - baccano e confusione sono una costante e proseguono anche dopo la chiusura dei locali, perché i clienti formano degli assembramenti in strada. E al mattino ci ritroviamo con un tappeto di rifiuti e di cocci di bottiglie di birra». Senza trascurare le litigate, al limite della rissa, fra ragazzi ubriachi.

I residenti si ribellano, perché «non c’è il controllo del quartiere», diventato un luna park sette giorni su sette, con decine di eventi, dai concerti ai party sponsorizzati, che trasformano la Darsena in un divertimentificio, preso d’assalto da migliaia di persone».
A mancare sono anche le ordinanze, non più rinnovate, per far rispettare le regole della convivenza civile. In una lettera inviata alle istituzione, in primis al Comune, il comitato scrive di «non condividere le scelte che non rispettano le persone, la loro salute e i luoghi che, come la Darsena, sono tutelati da vincolo paesaggistico». «Ai Navigli va restituita identità storica e culturale - spiega Valassina - bisogna affrontare i problemi irrisolti che non solo incidono su vivibilità e sicurezza, ma coinvolgono aspetti a carattere sociale, come l’abuso di alcol e lo spaccio di droga».

Ultimo aggiornamento: Lunedì 21 Maggio 2018, 06:30
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