Tre anni e 4 mesi di reclusione per un giovane pugile, 2 anni e 4 mesi per due suoi coetanei e tre assoluzioni. Si è concluso così, a Milano, il processo con rito abbreviato per il pestaggio avvenuto la sera del 26 luglio 2020 all'Arco della Pace, uno dei luoghi più frequentati della movida milanese. Pestaggio che è terminato quando la vittima, aggredita assieme ad alcuni amici, è caduto a terra, battendo la testa, per un pugno così violento che non solo lo ha fatto finire in ospedale, dove è rimasto per diverse settimane in coma farmacologico, ma gli ha provocato anche danni permanenti.
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A deciderlo è stato il il gup Daniela Cardamone assieme a una provvisionale di 60 mila euro da versare al giovane che, per il 'gancio' assestato, ha un indebolimento del sistema nervoso con conseguenti deficit cognitivi. Secondo le indagini del pm Francesca Crupi, che ha contestato le lesioni gravi e con l'aggravante del danno permanente, il 19enne nordafricano, residente in Brianza e iscritto pure alla federazione italiana boxe, ha colpito alle spalle lo studente, che comunque ora si è ripreso ed è tornato a frequentare l'università.
Per questo il pugile un anno fa è finito agli arresti domiciliari mentre per i suoi cinque amici del 'branco' era stato disposto l'obbligo di dimora (ora sono tutti liberi). La rissa era scoppiata con un pretesto.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Aprile 2022, 16:31
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