Milano, movida senza regole, residenti contro lo street alcol: «Da vietare dopo le 23»

Movida senza regole, residenti contro lo street alcol: «Da vietare dopo le 23»

di Simona Romanò
«Una delle tante notti da pazzi in corso Garibaldi, finché non si vieta di bere all’aperto sarà un macello». Dicono i residenti che non si stupiscono più di tanto dell’accoltellamento di venerdì notte. «Ogni sera la situazione è fuori controllo e rischia di degenerare proprio com’è accaduto l’altra notte - racconta Ottavio Bertolero del comitato Il Garibaldi - tra schiamazzi e liti, che scoppiano tra avventori ubriachi, può succedere l’inimmaginabile in una delle zone più caratteristiche di Milano, che attrae anche molti turisti».

Dopo che giovedì scorso il sindaco Giuseppe Sala ha revocato, come atto di fiducia verso il popolo della notte, l’ordinanza che proibiva di bere in strada nella Fase 2 e l’alcol di asporto dalle 19, torna l’allerta movida sfrenata. «Non è una battaglia contro i locali, ma occorre riportare l’ordine perché non si può convivere tra bottiglie rotte, sporcizia di ogni tipo e urla - attacca Bertolero - approfittiamo dell’emergenza sanitaria per regolamentare l’asporto degli alcolici, vietandolo almeno dopo le 23 o mezzanotte». Così da disincentivare gli affollamenti nelle vie, come quello di venerdì in cui sono spuntati i coltelli. Gli abitanti da tempo segnalano «il caos fino all’alba, fra sosta selvaggia e litigate fra compagnie di ragazzi nella galleria di corso Garibaldi 104», proprio dove si sono pugnalati; e ora chiedono «più controlli della polizia per una svolta definitiva». Anche nel rispetto delle norme anti-contagio, perché tutti, compresi i barman, sono consapevoli che le precauzioni ci sono, ma al terzo cocktail c’è chi si dimentica del virus: i clienti sono marcati stretti dalla security dei bar, ma all’esterno si forma la calca e le mascherine quasi scompaiono.

I vigili sono già stati avvertiti di intensificare, durante il prossimo fine settimana, i pattugliamenti da corso Garibaldi a corso Como e di multare comportamenti irrispettosi delle normative anti-Covid.
I malumori per una movida spericolata divampano, però, in tutti i quartieri del divertimento notturno, con i cittadini che protestano. Franco Spirito di ProArcoSempione denuncia «la presenza di nutriti gruppi di giovani che non consumano nei locali, ma si portano casse di birra da casa per poi svuotarle sui marciapiedi vicino all’Arco della Pace». Un problema che esplode a notte fonda: è questa la faccia peggiore della movida milanese. Un altro fronte caldo è quello del Lazzaretto, ai piedi di Porta Venezia, dove il consigliere del Municipio 3 Marco Cagnolati fotografa e parla di «centinaia di persone in via Lecco, ammassate, a bere».

Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Giugno 2020, 08:53
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