Milano, in Garibaldi la movida rimane in zona gialla: anche dopo il lockdown nel weekend stop a vetro e tavolini a mezzanotte

In Garibaldi anche finito il lockdown la movida resterà in zona gialla: nel weekend dopo mezzanotte stop a vetro e tavolini

di Simona Romanò

Movida Cenerentola in corso Garibaldi e largo la Foppa, anche dopo la fine del coprifuoco anti-Covid. Qui, il divertimento rimarrà, a tempo indeterminato, in "zona gialla", con lo stop, da mezzanotte, alla vendita di alcolici da asporto e all’uso dei tavolini all’aperto. Dunque anche quando i locali riapriranno, nelle due strade simbolo del divertimento notturno, la movida sarà ridotta e dopo mezzanotte si potrà consumare solo all’interno dei bar. Se non ci sarà posto, tutti a casa.

Il divieto, nero su bianco in un’ordinanza già firmata dal sindaco Giuseppe Sala, varrà venerdì, sabato e domenica, nel tratto di corso Garibaldi tra le vie della Moscova e Marsala e in tutto largo La Foppa. Il provvedimento è una conseguenza dei ricorsi dei residenti esasperati di due condomini del quartiere: «Perché il rumore spaccatimpani - denunciano - è da far vibrare le finestre e costringe a nottate in bianco». Fra la musica dei pub, il vociare degli avventori, gli schiamazzi dei clienti più irrequieti.

Il Tar con due sentenze - la prima nel 2019 e la seconda la scorsa estate - ha accolto il diritto di quiete degli abitanti, ordinando al Comune di prendere provvedimenti, perché il fracasso, al di là del silenzio del primo lockdown, era in effetti da stadio: l’Arpa ha rilevato 76 decibel durante i monitoraggi tra gli scorsi giugno e settembre, nonostante la mondanità fosse frenata dalle regole anti-Covid. Non lontano dagli 80, 85 decibel concessi per i mega-concerti a San Siro. Da qui, la movida Cenerentola.

Intanto, i comitati degli altri quartieri “caldi”, dall’Arco della Pace ai Navigli, esultano, chiedendo «che sia un modello da estendere ovunque». «Di sicuro, è un precedente per il cambio di rotta nella gestione della movida milanese», dichiara Franco Spirito di ProArcoSempione. I cittadini si stanno mobilitando anche in vista della riapertura dei locali «per non ricadere negli errori della scorsa estate - dice Spirito - quando la sregolatezza è stata occasione di contagio e di paura». 


Ultimo aggiornamento: Martedì 1 Dicembre 2020, 08:49
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