Viale Molise, blitz nelle palazzine liberty ridotte a rifugio di sbandati

Viale Molise, blitz nelle palazzine liberty ridotte a rifugio di sbandati

di Simona Romanò

Era un covo di criminalità. Un rifugio di sbandati che vivono di espedienti, più volte teatro di incendi e aggressioni fra gli occupanti. All’interno del fortino, dove un gruppo di immigrati irregolari, soprattutto magrebini, si era autoproclamato padrone degli spazi, c’era solo sporcizia e giacigli di fortuna. E nel cortile immondizia accumulata da mesi. Ieri sono state sgomberate le fatiscenti palazzine Liberty di viale Molise 62, 64 e 66 nell’area dell’ex macello di Milano e dell’ex mercato del pollame, che erano occupate da stranieri “fantasma”.

Il blitz, scattato poco dopo le 9, ha visto intervenire un folto contingente di poliziotti, carabinieri e vigili del fuoco, che è stato coordinato dalla questura dopo un lavoro di preparazione tra prefettura e Comune durato settimane: 130 le persone che sono state identificate e allontanate, senza particolari momenti si tensione. La maggior parte sono extracomunitari, tra cui qualche donna; 13 persone sono state fermate e accompagnate in questura per gli accertamenti. L’intera zona sarà da ora sorvegliata per evitare nuove intrusioni, in attesa di essere consegnata all’operatore per la riqualificazione, che prevede la rigenerazione urbana dell’ampio quadrilatero con la creazione (guidata da Redo sgr) di un maxi-insediamento di edilizia residenziale di 1200 alloggi ad affitto calmierato a 500 euro al mese.

E troverà spazio anche il nuovo campus dell’Istituto europeo del design.

Tirano un sospiro si sollievo i residenti che denunciavano la situazione «insopportabile ed esplosiva». «Oltre al degrado nelle palazzine, subivamo furti e scippi in tutto il quartiere. Era stato invaso anche il parco di piazzale Martini, dove scoppiavano risse furibonde», hanno spiegato gli abitanti del comitato Martini Marinai Grandi, che proprio per ieri sera avevano organizzato un presidio di protesta. Di recente, un ragazzo, forse uno degli inquilini, è stato ridotto in fin di vita durante un pestaggio, scoppiato forse per la gestione degli spazi e per gli eccessi alcolici. «Abbiamo restituito tranquillità al quartiere», ha commentato l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 18 Novembre 2021, 08:09
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