A Milano i veterinari di "strada" aiutano i cani dei senzatetto. «Basta pregiudizi: accudiscono con amore i propri animali»

I veterinari di "strada" aiutano i cani dei senzatetto. «Basta pregiudizi: accudiscono con amore i propri animali»

di Elena Fausta Gadeschi

«Il cane è un gentiluomo – scriveva Mark Twain –. È sincero, non mente, non inganna, non tradisce, è generoso, è altruista, ha fiducia».

Lo sanno bene i senzatetto che a Milano trovano conforto nella compagnia di un amico a quattro zampe, a cui spesso provvedono più che a loro stessi. Come fa M., senza fissa dimora, a cui è stato regalato un cocker spaniel maschio di 5 anni da una coppia che non poteva più occuparsi di lui. O come fa L., che da 10 anni si prende cura della sua cagnolina e spende i pochi soldi che riesce a racimolare per acquistarle i farmaci necessari. Persone e cane diventano compagni di vita, ma di rado possono permettersi di provvedere da soli alle loro cure se si ammalano. Intercettando la silenziosa emergenza, l’associazione Save The Dogs, nata 20 anni fa in Romania contro il fenomeno del randagismo e da ottobre 2021 sbarcata in Italia, ha promosso l’iniziativa Amici di strada, Compagni di vita.

Un progetto volto a fornire cibo, assistenza veterinaria, servizi di toelettatura e materiali che possono essere utili per la gestione degli animali, come ciotole, guinzagli, cappottini, coperte. «Il cane è un animale sociale: sta meglio con il suo padrone per strada che chiuso in un appartamento di lusso da solo» spiega Ermanno Giudici, responsabile del progetto per l’Italia. «Contro il pregiudizio comune, non si tratta di cani maltrattati, anzi. La nostra squadra, con il supporto di volontari veterinari, li trova in buone condizioni di salute.

Noi ci occupiamo di fornire quanto manca».

In quanti siete sul territorio?

«Una ventina e facciamo tra le 6 e le 8 uscite al mese. Il veterinario è fondamentale perché rappresenta un ponte tra i senzatetto e gli animali, una figura che ci aiuta a superare la diffidenza iniziale».

Come li intercettate e come operate?

«Ci muoviamo di notte, spesso creiamo dei punti di ritrovo insieme ad altre associazioni. Abbiamo un monitoraggio molto attento degli utenti che aiutiamo, affinché nessuno possa abusare dei sussidi».

Quanti padroni con rispettivi cani siete riusciti ad aiutare finora?

«Al momento abbiamo “censito” una cinquantina di persone e una sessantina di animali. Con loro abbiamo contatti frequenti perché sappiamo chi sono e dove dormono. Altri invece non sono disponibili al dialogo e sono itineranti».

Di che cure hanno bisogno?

A volte si tratta della vaccinazione o della sterilizzazione, altre volte insorgono problematiche di salute come cisti o infezioni da morso di altri animali. Non possiamo essere dappertutto, ma facciamo del nostro meglio. E la gioia negli occhi dei padroni quando i loro cani ricevono le cure di cui necessitano ripaga ogni sforzo».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Luglio 2022, 08:01
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