Va tenuto conto del «tragico contesto familiare nel quale si consumava il fratricidio». Lo scrive il gip di Milano Livio Cristofano nell'ordinanza con cui oggi non ha convalidato il fermo e ha scarcerato, mandandolo ai domiciliari, Francesco Ciconte, 44 anni e difeso dall'avvocato Niccolò Vecchioni, che era stato fermato sabato scorso per aver ucciso a coltellate il fratello Vincenzo, 47 anni e tossicodipendente, durante una lite e davanti all'anziana madre nella loro casa nel quartiere di San Siro, nel capoluogo lombardo.
Il gip nel provvedimento mette in luce anche la «personalità della vittima, psichicamente disturbata e dedita ossessivamente al consumo di cocaina che lo induceva a continue pretese di denaro» e con un passato «costellato di condanne per maltrattamenti» ai danni della madre.
Oggi, interrogato dal gip, il 44enne ha spiegato di aver agito per «difendere sé stesso e mia madre», anche perché nel corso di quella nottata anche in precedenza il fratello aveva minacciato sia lui che la donna con un coltello. E ha descritto la colluttazione, ha detto di essere stato colpito più volte al torace e di aver colpito per salvarsi. «Avevo il coltello in mano, ma non volevo usarlo», ha messo a verbale. Per il gip la «tesi della legittima difesa, allo stato, non risulta sufficientemente confortata», ma le indagini dovranno fare maggiore chiarezza. La madre ha raccontato che «Vincenzo era per terra e Francesco gli ha dato un paio di colpi». Per domani è fissata l'autopsia sulla vittima e gli accertamenti riguarderanno anche le ferite riportate dal fratello, ricoverato e che andrà ai domiciliari da un parente.
Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Giugno 2021, 14:34
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