Giacomo Poretti: «Dopo il Covid, porto il mio teatro sull'ape car»

Giacomo Poretti: «Dopo il Covid, porto il mio teatro sull'ape car»

di Ferruccio Gattuso
 Basta un’ape car e una buona dose di ottimismo: Giacomo Poretti possiede entrambi e non si tira indietro: la missione di riportare in vita il teatro, dopo la triste stagione del Covid, che lo ha anche colpito in prima persona, sfrutta la bella stagione, un trabiccolo in movimento e una buona idea.
Ci spiega qual è la sua missione Giacomo?
«A ottobre io, Luca Doninelli e Gabriele Allevi abbiamo preso in gestione il Teatro Oscar, piccola realtà con tanta storia. Una manciata di mesi, ed è scoppiata la pandemia. Volevamo salvare questo spazio da 350 posti».
E che c’entra l’ape car, che nel nome ricorda anche l’operoso insetto?
«L’ape car è perfetta. Facile da guidare e con un palco dietro. C’è chi in passato la usava per portare i gelati in giro, noi portiamo il teatro in tour, con la rassegna Moto Teatro Oscar».
Di cosa si tratta? 
«Andiamo a recitare nelle strade, nei cortili e nei chiostri. Siamo partiti il 25 giugno da Sant’Eustorgio, dove tornerò a metà settembre, con il mio spettacolo N.O.F.4».
Di cosa parla?
«È la storia tragicomica di Oreste Fernando Nannetti, recluso per anni in manicomio a Volterra, diventato in prigionia un graffitista apprezzato, solo usando la punta metallica del suo gilet. Domani in Sant’Eustorgio la rassegna torna con In pè: omaggio a Jannacci con P & M Band, Carlo Pastori e il Walter Muto Trio. Saranno poi coinvolte in rassegna attrici come Federica Fracassi e Arianna Scommegna».
Per lei l’isolamento non è stato facile.
«Ci siamo ammalati sia io sia mia moglie: febbre senza sintomi respiratori. Ne siamo usciti con un po’ di ansia, ma alla fine è stata un’occasione per stare in famiglia, misurare i nostri rapporti».
Ha sentito Aldo e Giovanni?
«Certo, in quei giorni regolarmente. A fine gennaio era uscito il nostro film Odio l’estate, che fino alla chiusura di fine febbraio aveva fatto tutto il suo percorso nelle sale. Ora il titolo è disponibile in streaming. Da settembre noi tre penseremo ad altri progetti».
Cosa prevede l’agenda del prossimo autunno?
«Vorrei tornare con Chiedimi se sono di turno ambientato, ironia della sorte, in un ospedale. Lo avevo portato al Teatro Oscar a ottobre scorso, prima di tutto questo». È ottimista su una piena ripresa? “Tutto dipende dalle misure di sicurezza che si dovranno attuare per gli spettacoli al chiuso. Sono regole che condizionano teatro e cinema».
“Moto Teatro Oscar” fino al 24 settembre, Sant’Eustorgio, Triennale, Teatro Oscar. Programma rassegna al sito http://oscar-desidera.it

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Luglio 2020, 08:46
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