Milano, due giorni di proteste anarchiche tra Stazione Centrale e carcere di Opera: massima allerta

Milano, due giorni di proteste anarchiche tra stazione centrale e carcere di Opera: massima allerta

di Simona Romanò

È massima l’allerta a Milano per il doppio presidio a sostegno di Alfredo Cospito, l’anarchico in regime di 41 bis. Fa temere la galassia antagonista proveniente da tutto il Nord Italia che, con un tam tam sui social, si è data il doppio appuntamento al grido di “Fuori Alfredo dal 41 bis”: nella giornata di venerdì, in piazza Duca d’Aosta, davanti la Centrale, alle 18 (orario di punta dei pendolari); e sabato alle 14,30 (manifestazione più calda) davanti al carcere di Opera, dove Cospito è stato trasferito da lunedì, in sciopero della fame.

Milano, con l’arrivo di Cospito (oggi gli farà visita Ilaria Cucchi, dopo l’incontro con il consigliere regionale di +Europa/Radicali Michele Usuelli), rischia di essere l’epicentro della protesta. Ne sono consapevoli il prefetto Renato Saccone, il questore Giuseppe Petronzi e il comandante provinciale dell’Arma Iacopo Mannucci Benincasa, che hanno «alzato le misure di sorveglianza su tutti gli obiettivi istituzionali in città». Ci sarà un cospicuo schieramento di agenti in strada (in divisa e in borghese), controlli a tappeto, ma il dispositivo di ordine pubblico «non prevede la chiusura preventiva di alcuna infrastruttura, né limiti alla circolazione di persone». «Preoccupato» che Milano possa essere teatro di scontri è anche il sindaco Giuseppe Sala: «La situazione va gestita con attenzione.

Questo periodo, con l’arrivo di Cospito e il clima elettorale, è molto a rischio».

ANTAGONISTI VERSO MILANO

Sono attesi almeno mezzo migliaio di anarchici, provenienti da tutta la Lombardia, oltre che Torino, Val di Susa, Veneto. Le “cellule” si sono attivate sul web, con lo zoccolo duro, secondo gli esperti dell’Antiterrorismo, che conta «100-150 persone, oltre un numero imprecisato di simpatizzanti» che si possono aggiungere. Se lo zoccolo duro confluisse a Milano potrebbe dar vita «a manifestazioni improvvisate», difficili da gestire. Ecco perché «è intensificata anche la vigilanza intorno al carcere di Opera».

INDAGINI

La Digos e i magistrati dell’antiterrorismo, diretti dal procuratore Marcello Viola, si concentrano sugli episodi milanesi dei giorni scorsi, non escludendo che ne accadano altri nelle prossime ore. Per l’attentato incendiario con le molotov che ha distrutto, domenica notte, due auto della Polizia Locale in viale Tibaldi, la Procura ha aperto un’indagine, contro ignoti, per i reati di atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi e porto di armi da guerra. Lunedì notte, poi, è apparso lo striscione sul ponte del Naviglio Pavese che porta in via Gola «41 bis = tortura».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Febbraio 2023, 23:20
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