Corsa al sindaco, De Pasquale (FI): «Sala?Ha fatto troppi errori e si è chiuso nel suo bunker. Lo battiamo puntando su mobilità e sicurezza»

Corsa al sindaco, De Pasquale (FI): «Sala? Ha fatto troppi errori e si è chiuso nel suo bunker. Lo battiamo puntando su mobilità e sicurezza»

di Simona Romanò

 Il centrodestra non ha ancora scelto il candidato sindaco alle Comunali 2021, da contrapporre all’uscente Giuseppe Sala, o a chi correrà alla poltrona al posto suo. L’unica certezza è che sarà un esponente della società civile. Intanto, Forza Italia è reduce da un confronto, che si è tenuto sabato al Teatro Martinitt, tra i vertici lombardi e quelli milanesi sulle strategie elettorali.

Fabrizio De Pasquale, capogruppo in Comune di Forza Italia, qual è la vostra ricetta per vincere?

«Coinvolgere la società civile per conquistare i voti dei moderati. Ecco perché mettiamo in campo, ovviamente all’interno del centrodestra, una lista forzista in odor di lista civica».

Ossia?

«La lista forzista si fonderà con quella civica liberal-popolare: il simbolo di Forza Italia si unirà, quindi, con il nome della lista civica».

Prima di tutto, però, dovete sciogliere il nodo politico del candidato.

«Concorderemo con gli alleati una figura della società civile, affidabile per la sua storia professionale e personale. I partiti devono mantenere il 40% di elettori fidati, oltre a convincere almeno il 10% degli insoddisfatti della giunta Sala; il candidato, invece, deve aggiudicarsi un po’ di voti di opinione. In poche parole deve piacere ai milanesi e soprattutto concentrarsi su Milano, senza farsi pubblicità, come invece ha fatto Sala».

Qualche nome?

«C’è una rosa di sei, fra uomini e donne, che abbiamo presentato alla Lega e dalla quale possiamo iniziare a ragionare».

I tempi sono maturi per una scelta?

«Non abbiamo fretta, giusto svelare il candidato per dicembre».

Però la campagna elettorale è iniziata…

«Sì, abbiamo in programma tre incontri con la cittadinanza, su mobilità, anziani e scuole.

Il primo è il 24 ottobre. E poi tanti gazebo, più facili da gestire nel rispetto delle norme anti-Covid, per raccogliere le proposte dei milanesi».

State attendendo la decisione di Sala?

«No, per me è scontato che si ricandiderà: è però il momento che lo dica, perché ai milanesi dà fastidio che non sappia se gli piace o meno fare il sindaco. È ancora un candidato temibile, ma si può battere, perché ha perso forza per i tanti errori commessi».

Il più plateale?

«Si è messo in mostra cavalcando l’immagine di Milano, all’apice del successo non per merito suo, bensì dei progetti varati dalle precedenti amministrazioni di centrodestra. E non ha lavorato per migliorare la vita dei milanesi, anzi l’ha peggiorata. Pensiamo alle scelte su mobilità e sicurezza».

Iniziamo dalla mobilità.

«Ha ingaggiato una guerra contro coloro che hanno necessità e non il capriccio di utilizzare la propria macchina: ha eliminati almeno 10mila posteggi e con Area B costringe anche chi ha un reddito basso a cambiare auto. È sbagliato».

E la sicurezza?

«Non ha la nemmeno la consapevolezza che a Milano sia difficile per una donna prendere un bus di sera o che il degrado delle occupazioni abusive fa paura. E che nei weekend di movida, fuori dai locali, accade di tutto. Non parliamo poi di come ha gestito malamente l’emergenza Covid».

Ovvero?

«Si è rinchiuso a Palazzo Marino, il suo bunker. Ma un sindaco doveva e deve essere in prima linea per constatare, per esempio, come sono organizzati i dormitori o i servizi sociali».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 12 Ottobre 2020, 09:13
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