Milano, scontro fra residenti per la pedonalizzazione di via Ascanio Sforza

Milano, scontro fra residenti per la pedonalizzazione di via Ascanio Sforza

di Simona Romanò

La Zona a traffico limitato della strada della movida, che costeggia il Naviglio Pavese a Milano, partirà dall’estate, tutti i giorni, dalle 19 alle 6 del mattino. Un progetto di cui si parla da un decennio e che si sta concretizzando, anche per il pressing di bar e ristoranti dopo il primo lockdown, quando sono piovute le richieste di nuovi dehors per accogliere i clienti all’aria aperta, rispettando le norme anti-contagio.

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CONFRONTO APERTO

Intanto, scoppia la polemica, perché la rivoluzione viabilistica non convince tutti. i commercianti sono soddisfatti, mentre i residenti sono divisi fra favorevoli e contrari. Dopo l’articolo pubblicato su Leggo, il Comitato Navigli sente la necessità di dire la propria opinione.


«La volontà di tutti i residenti del quartiere Navigli non è quella di avere con grande soddisfazione la pedonalizzazione della via Ascanio Sforza. Progetto antico e riproposto costantemente. La realtà è diversa», dice la rappresentante del comitato Gabriella Valassina. «Non vorremmo che anche su questa via accadesse ciò che sappiamo si sta contrastando sull’altro Naviglio cioè la completa occupazione del suolo pubblico con tavolini, la difficoltà di sera a passeggiare o solo a percorrere con i propri mezzi, anche con le biciclette, la strada per tornare a casa, il rifiuto dei taxi di entrare per accompagnare i residenti, la quasi totale assenza di attività commerciali di altro tipo bandite dall’invasione dei locali, l'abbandono delle case da parte dei cittadini e la loro trasformazione in Bed and Breakfast».

E ancora: «Recentemente sono stati affissi manifesti in cui appare che tutti i residenti del quartiere premano sulle istituzioni per ottenere questa trasformazione della via, firmati tutti da un “Comitato residenti/commercianti di via Ascanio Sforza”; a molti cittadini è sembrata un’appropriazione indebita della personale opinione nel merito».  


Il Comitato Navigli avanza alcune proposte, «perché non bastano misure estetiche per rendere più attrattivo e vivibile un quartiere», bensì «occorre intervenire sugli edifici pubblici già esistenti perché siano destinati a funzioni sociali e culturali per offrire servizi e spazi ai cittadini». Non solo: «Occorre che le scuole presenti siano ristrutturate secondo le norme di sicurezza, occorre che si motivino le attività di vicinato a tornare e si sostengano le botteghe artistiche e i laboratori artigianali che hanno reso famosi questi canali e ne hanno costituito per decenni la loro identità».
 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 20 Maggio 2021, 14:05
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