Stefano Boeri: «Sarà un Supersalone del mobile popolare, come la vecchia Fiera campionaria di Milano»

Stefano Boeri: «Sarà un Supersalone del mobile popolare, come la vecchia Fiera campionaria di Milano»

di Simona Romanò

 Un anno e mezzo senza grandi eventi, cancellati dalla pandemia. Ora si apre per Milano una nuova stagione con il Salone del Mobile nella versione “super”, curata dall’architetto Stefano Boeri. «È stata una sorpresa bellissima. Milano ha chiamato e il mondo ha risposto, perché al nostro Supersalone vogliono esserci tutti. Mi sono arrivate conferme anche dagli Stati Uniti».

Boeri, che edizione sarà quella di quest’anno?

«Imperdibile e popolare come lo era la vecchia Fiera campionaria di Milano. Sarà capace di produrre idee anche per i prossimi saloni e di attrarre tanti visitatori, non solo gli addetti al settore, infatti sarà aperta al pubblico tutti i giorni. Abbiamo pensato, visto le difficoltà del momento, all’ingresso unico a 15 euro anziché 35 degli anni passati».

E per la prima volta si potranno anche fare acquisti?

«È un’altra novità pop. Le aziende propongono i prodotti sulla piattaforma digitale del Salone. I visitatori con un Qr code possono “visitarla”, entrare in contatto con il rivenditore e acquistare quello che desiderano. Così il Supersalone sarà un luogo per fare shopping, oltre che di cultura e di svago con tanti momenti di intrattenimento. Per esempio, ci saranno tutti i grandi chef che si cimenteranno in show cooking».

Ovvero?

«Da Cracco a Oldani, a Bottura. Dal vivo cucineranno dei piatti che saranno esposti e poi saranno consumati. Soprattutto piatti freddi, per il pubblico».

Il Supersalone è il primo evento affollato. Temete assembramenti?

«Tutto si svolgerà nella massima sicurezza.

Dai controlli agli ingressi alle presenze ridotte di visitatori per le misure anti contagio: c’è un tetto massimo di 30mila persone nei 4 padiglioni allestiti. Inoltre, per evitare assembramenti non ci saranno i classici stand: il sistema espositivo che è stato studiato è molto più arioso e permette di muoversi liberamente. È uno spazio in cui ci si sente tranquilli. E mi piace ricordare che, per la prima volta, tutto l’allestimento, dai pannelli agli arredi, sarà smontato e riciclato. Spero che sia un metodo utilizzato anche in futuro per tutte le manifestazioni fieristiche».

Ha accettato la sfida di organizzare il Salone dell’emergenza. È soddisfatto?

«Molto. Sono felice, perché gli spazi sono bellissimi. Non mi resta che vedere la reazione del pubblico».

Milano si prepara a ripartire dal Supersalone? 

«Sono ottimista. Vedo strade e alberghi più frequentati, anche di turisti. È sicuramente un segnale incoraggiante. La pandemia non se n’è andata, ma abbiamo imparato a convivere con il virus e ciò è molto importante. E credo che durante l’estate qualcosa sia cambiato perché Milano ha acquistato fiducia: il Supersalone darà uno slancio ulteriore,che serve alla città per riprendere il suo cammino, bruscamente interrotto dal Covid».

Cosa lascerà la kermesse a Milano?

«Innanzitutto le nuove scelte espositive. E a livello simbolico regalerà alla città 200 alberi: ora adornano l’ingresso e i padiglioni, poi, saranno piantati tra il Parco Nord e la fiera nell’ambito del progetto Forestami».


Ultimo aggiornamento: Sabato 4 Settembre 2021, 14:36
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