Rogoredo, lo spaccio di eroina resiste ai blitz

Rogoredo, lo spaccio di eroina resiste ai blitz

di Salvatore Garzillo
Il pellegrinaggio non si è mai interrotto. Anche nei giorni dei blitz, anche con i controlli, con i posti di blocco e con le auto delle forze dell’ordine parcheggiate sotto il cavalcavia, i tossici sono sempre riusciti a comprare la “roba” dai marocchini di Rogoredo. Sono loro i signori del boschetto della droga, dove ormai ci sono più siringhe che pietre. Al boschetto c’è qualunque droga ma è “la nera”, l’eroina, la più ricercata negli ultimi tempi.

Uno “schizzo”, una dose, costa 5 euro. Di sostanza vera c’è pochissimo, è tagliata con qualunque cosa, perfino con il paracetamolo, lo stesso della Tachipirina. Un trucco per tutelare la salute cagionevole del tossico e allungargli la vita: meno morti significa più clienti (quindi più soldi) e soprattutto meno attenzione mediatica e meno polizia. Ma il gioco non sempre funziona. Di recente l’istituto superiore della Sanità ha annunciato che proprio a Milano c’è stato il primo decesso per Fentanyl, un surrogato sintetico dell’eroina, 100 volte più potente, che spopola negli Usa e che qui non si era mai visto. La prima vittima è un uomo di 39 anni, che quasi un anno fa ha comprato la dose probabilmente a Rogoredo. Nell’ultimo anno sono 8-10 i morti per overdose legati al boschetto. Il calcolo non è preciso perché a volte i tossici prendono il treno nella vicina stazione e muoiono da un’altra parte.

L’ultimo caso certo è di pochi giorni fa, il 10 settembre è toccato a un 25enne che ha avuto il malore fatale in via Orwell, davanti a uno degli ingressi della piazza di spaccio.
Eppure la zona non è completamente abbandonata, negli ultimi due anni la politica ha cavalcato il suo degrado con appelli e annunci di bonifica che solo in parte hanno avuto seguito. Intanto il lavoro delle forze dell’ordine non si è mai fermato. Basti pensare che dall’inizio dell’anno sono stati 127 i servizi della polizia disposti soltanto per il boschetto. Blitz, controlli in borghese del commissariato Mecenate, indagini della squadra mobile, un lavoro continuo che ha portato a 28 arresti, 111 denunciati, 1256 persone identificate e 4330 veicoli controllati. Un viavai di poliziotti (a cui va aggiunto quello dei carabinieri e della polizia locale) che comunque non è riuscito a fermare lo spaccio.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Settembre 2018, 06:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA