È la cocaina, spesso acquistata tramite un servizio “delivery”, lo stupefacente più diffuso fra i giovani consumatori che poi sono costretti a rivolgersi ai Servizi dipendenze pubblici di Milano città. Nel solo gennaio gli sportelli hanno accolto 98 nuovi pazienti: 87 maschi e 11 femmine. In buona parte dai 18 ai 24 anni, a seguire dai 25 ai 34. «È solo l’inizio, perché ci aspettiamo, dopo la riduzione delle attività a causa della pandemia, un crescente numero di richieste». È l’allarme di Riccardo Gatti, direttore del Dipartimento interaziendale prestazioni erogate in area dipendenze dell’Asst Santi Paolo e Carlo, che dà uno spaccato dell’uso di sostanze illecite in città.
GIOVANI & DROGA L’sos più preoccupante arriva dai giovani (18-24 anni), «perché - precisa Gatti - in quella fascia ci sono più persone che hanno sia problemi di salute legati all’abuso di droga sia problemi con la giustizia connessi a reati di consumo o spaccio». Sono circa 4mila i pazienti, ad oggi, in cura ai servizi, destinati a aumentare dopo i 98 dello scorso gennaio: più di 1.608 (circa il 40%) sono tossicodipendenti da cocaina, oltre 1.166 (28%) da eroina. E poi ci sono 596 soggetti con disturbi collegati all’alcol e 802 al gioco d’azzardo. «Sul fronte droga vediamo solo la punta dell’iceberg», avverte l’esperto.
MASS MARKET L’ultimo report dettagliato è del 2015, quando su un campione di 8.200 lombardi il 13% ammetteva «di assumere sostanze illecite»: «rapportando il dato a oggi, a Milano, oltre 178mila persone userebbero droghe», indica l’esperto, puntualizzando che potrebbe essere «verosimile perché il mercato delle droghe è diventato un mass market, ovvero tanti prodotti per tutte le tasche».
"SERVIZIO DELIVERY" Il rischio di un’impennata dei consumi per il disagio sociale causato dalla pandemia si vedrà in futuro.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 14 Febbraio 2022, 08:59
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