Vaccino antinfluenzale, l'assessore Gallera si difende: «Stop allarmismi, nessuna criticità»

Vaccino antinfluenzale, l'assessore Gallera si difende: «Stop allarmismi, nessuna criticità»

di Simona Romanò
La campagna antinfluenzale in Lombardia partirà in ritardo? O nei tempi indicati dal governo per affrontare l’emergenza Covid? Ad accendere i fari sulla questione è stato prima il Pd in Regione; poi, i medici di famiglia che si dicono «molto preoccupati».
A replicare è la Regione Lombardia.

Assessore al Welfare Giulio Gallera cosa pensa delle accuse sui vaccini tardivi?
«Sono inutili e irresponsabili allarmismi».

Perché?
«La campagna antinfluenzale partirà pima dell’anno scorso, secondo le linee guida del governo. Si inizierà a vaccinare dalla seconda metà di ottobre, rispettando un ordine di priorità: prima i soggetti fragili e gli ospiti delle case di riposo; poi, gli over 65; a seguire, dai 60 ai 64enni e i bambini».

Secondo una circolare della Regione, del 14 agosto, gli «over 65 saranno indicativamente vaccinati dalla prima settimana di novembre».
«Vaccineremo una quantità enorme di cittadini, quindi, i tempi tecnici saranno lunghi: alcuni over 65 a ottobre, gli ultimi magari ai primi di dicembre. In ogni caso non siamo in ritardo per l’efficacia del vaccino».

I vaccinati magari a dicembre rischiano, secondo i medici di base, di non avere il tempo di sviluppare gli anticorpi quando il virus è già in circolazione.
«Assolutamente no. Il periodo della campagna antinfluenzale è stato studiato proprio per dare il tempo all’organismo di creare gli anticorpi e garantire una protezione di 3 mesi. Il picco dell’influenza, in Lombardia, si manifesta a gennaio, febbraio e parte di marzo. Quindi, le settimane scelte sono giuste, affinché i cittadini siano coperti nel periodo più critico».

Le dosi, però, non sono ancora arrivate.
«Con i tempi dell’industria le prime consegne arriveranno per metà ottobre e a fine mese le altre».

Un’altra polemica riguarda i vaccini che scarseggiano.
«Per le fasce a rischio ci sono: sono 2,4 milioni le dosi disponibili, l’80% in più dell’anno anno».

C’è il pericolo che il vaccino sia introvabile nelle farmacie per chi lo voglia acquistare privatamente?
«Non è un tema di Regione Lombardia. È il ministero che si deve organizzare. Noi dobbiamo proteggere la popolazione target».

Come avete organizzato la campagna perché termini il prima possibile?
«Abbiamo coinvolti tutti i medici di medicina generale per verificare la disponibilità a vaccinare nel loro studio e, se non fosse idoneo, saranno trovati altri luoghi, come le palestre.
E a Milano ci sarà un piano straordinario con cinque tensostrutture, una in piazza Duomo, dove i sanitari vaccineranno».

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 30 Settembre 2020, 09:57
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