Fontana: «Moratti? Le avevo dato fiducia, peccato. Sono pronto per il bis»

Fontana: «Moratti? Le avevo dato fiducia, peccato. Sono pronto per il bis»

di Simona Romanò

«Sono pronto a correre per il bene dei lombardi che mi hanno eletto. Letizia Moratti poteva comportarsi in modo diverso, io avevo fiducia in lei». Così il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo le dimissioni della sua vice e assessora al Welfare. L’ex sindaca esce dalla giunta e fa intendere che scenderà in campo alle Regionali di primavera.

Presidente Fontana, sicuramente s’immaginava le dimissioni della Moratti. Era pianificato?

«Era previsto che si facesse chiarezza. Non so perché abbia scelto questo momento: niente di pianificato».

Ha mai pensato di precederla, revocandole le deleghe?

«Qualche settimana fa avevo fatto presente che si era incrinato il rapporto di fiducia politica. In quel momento occorreva dare precedenza alla formazione del nuovo governo nazionale. Mi è stato chiesto di attendere e così ho fatto».

Crede che sarà una sfidante temibile alle Regionali?

«Temibile, mah? Non ha nascosto la sua intenzione di candidarsi. Io però sono solo concentrato a continuare il lavoro».

Sostiene che la sua vice guarda al centrosinistra.

«È evidente che le ultime scelte che ha fatto siano in conflitto con la linea del centrodestra. Senza contare che i primi commenti entusiastici sulla sua possibile corsa siano arrivati da Calenda, Girelli e Renzi».

La determinazione della Moratti di candidarsi la considera uno sgambetto?

«Ognuno è libero di fare ciò che vuole, certo considerato che la sua era una nomina fiduciaria del sottoscritto avrebbe potuto agire diversamente».

È deluso dalle critiche all’amministrazione?

«È uno strumentale tentativo di giustificare una decisione in conflitto con lo spirito di servizio e il senso di responsabilità civica per i quali ha accettato la nomina al Welfare.

Non si è mai lamentata, per cui le accuse sono pretestuose e anche ingiuste per il personale dell’amministrazione che ha lavorato per lei».

Moratti è contraria al reintegro dei sanitari No-vax. Cosa ne dice?

«Parliamo del niente. I medici reintegrati nella Città Metropolitana sono meno di 70 e sarà senz’altro cura dei direttori sanitari inserirli in reparti dove non abbiano contatti con persone fragili. In ogni caso, sarebbero comunque rientrati tra qualche settimana. Io sono vaccinato anche con la quarta dose, quindi si sa benissimo come la penso».

Lo scenario è ora più chiaro. È più determinato a ricandidarsi?

«Lo sono sempre stato. Ho tanti progetti da realizzare, il primo quello sull’Autonomia. Gli anni della pandemia mi hanno tolto la possibilità di dedicare tutte le mie energie a rafforzare ulteriormente la potenza del motore economico lombardo, su cui siamo già intervenuti con forza lanciando il Piano Lombardia di 4,5 miliardi in due anni. Il 28 novembre c’è un grande evento con i massimi esponenti del mondo dell’economia e imprenditoria. Ci confronteremo sulle linee da seguire per la Lombardia del 2030».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 11 Novembre 2022, 17:34
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