Milano, in piazza Duomo la protesta delle tovaglie apparecchiate: «Non aprirà più il 30% dei locali»

Milano, in piazza Duomo la protesta delle tovaglie apparecchiate: «Non aprirà più il 30% dei locali»

di Simona Romanò

Le note struggenti del “silenzio” e poi l’inno d’Italia suonati da una tromba sola in piazza Duomo. A seguire, oltre trecento operatori del mondo della ristorazione milanese si sono seduti a terra, attorno a sedici tovaglie bianche apparecchiate davanti la cattedrale. La crisi è servita. Così è andato in scena ieri mattina il flash mob Siamo a terra contro la serrata anti-Covid alle 18. Il “titolo” della manifestazione dice tutto. «Siamo a terra, dal punto di vista economico e morale. Stiamo pagando noi, ma anche la città a cui i nostri esercizi danno decoro, lavoro, luce e vivibilità», dichiara Lino Stoppani, presidente Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe). Invoca poi «più incentivi da subito». Per Confcommercio, «la stretta anti-Covid sui locali costerà in Lombardia 860 milioni di euro al mese e soltanto a Milano 153 milioni al mese». E si rischia l’effetto valanga sull’occupazione in un settore che «in Lombardia dà lavoro a oltre 150mila persone».

La preoccupazione è alle stelle. «A Milano chiuderanno per sempre oltre il 30% dei locali», avverte Fabio Acampora, vicepresidente Epam, l’Associazione dei pubblici esercizi milanesi. «Di giorno, bar e ristoranti sono abbastanza vuoti dato che gli uffici sono per lo più in smart working e bloccarci alle 18 significa il colpo di grazia, perché perdiamo il guadagno serale, dall’aperitivo in poi, circa il 90% di quello che fatturavamo da quando abbiamo riaperto a marzo». Acampora è convinto «che la decisione della serrata dei locali serva più che altro a livello psicologico a trasmettere alla popolazione la consapevolezza del rischio contagio, ma all’atto pratico, se un bar rispetta le regole non è più pericoloso di altre situazioni». Anche Pier Galli dell’associazione il Salotto di Milano, che raccoglie i ristoratori in Galleria, parla di «disastro»: «Meglio un lockdown totale, breve ed efficace, per poi riaprire e lavorare».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Ottobre 2020, 09:19
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