Crac Maugeri, colpo di scena in appello: Daccò e Simone chiedono di patteggiare

Crac Maugeri, colpo di scena in appello: Daccò e Simone chiedono di patteggiare
«Sono fiducioso. So quello che ho fatto e che non ho fatto. Non ho commesso reati». Così l'ex presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, oggi in aula per il processo d'appello che si celebra davanti alla Quarta Corte penale del Tribunale di Milano, in relazione al caso Maugeri. Un procedimento che lo vede imputato insieme ad altri, tra cui Pierangelo Daccò e Antonio Simone, ex assessore di Regione Lombardia.
Formigoni era stato condannato a sei anni di carcere in primo grado per corruzione il 22 dicembre del 2016, ma assolto per il reato di associazione a delinquere. La Procura ha impugnato la sentenza.
Ma il processo d'appello per i fondi nri distratti dalla clinica Maugeri si è aperto con un colpo di scena: Pierangelo Daccò, l'imprenditore e presunto faccendiere, e l'ex assessore lombardo Antonio Simone chiederanno di patteggiare. Da quanto è stato anticipato in aula l'istanza dovrà essere formalizzata a breve dal sostituto generale Vincenzo Calia e dal Procuratore aggiunto Laura Pedio, che è stato applicato al processo.
Tecnicamente quello di Daccò e Simone non è un patteggiamento vero e proprio.
I due imputati rinunceranno parzialmente ai motivi d'appello in seguito a un accordo sulla pena raggiunto con la procura generale.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Settembre 2018, 15:39
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